
Fratelli d’Italia resta saldo al comando del panorama politico italiano, ma il nuovo sondaggio YouTrend per Sky TG24 racconta qualcosa di più profondo: una geografia elettorale in ebollizione, che non nasconde le inquietudini degli elettori, con piccole ma significative variazioni che colpiscono tutti i grandi partiti. E la causa va ricercata nelle crescenti incertezze globali.
Il quadro: un’Italia che ondeggia ma non cambia guida
Il partito di Giorgia Meloni si conferma al 28,1%, in lieve flessione (-0,1%), senza un vero allarme ma con un crescente senso di attesa per le decisioni dell’esecutivo. Fratelli d’Italia è ancora largamente primo partito, e nessun rivale appare in grado di insidiarne la leadership nel breve periodo.
Alle sue spalle, però, qualcosa si muove. E quesi per tutti non sono buone notizie. Il Partito Democratico scende al 22,4% (-0,7%), tornando sotto quella soglia psicologica del 23% che sembrava consolidata. Un segnale che non preannuncia un crollo, ma sottolinea una fatica strutturale: il Pd non riesce a intercettare nuova linfa elettorale e continua a cedere spazi.
Chi beneficia di questa emorragia? In primo luogo, il Movimento 5 Stelle, che risale al 12% (+0,4%) csfruttando una posizione molto chiara e antagonista soprattutto sul tema del riarmo europeo. Qualche punto lo raccoglie anche Italia Viva di Renzi, che con un 2,3% (+0,4%) guadagna visibilità rosicchiando ai partiti più grandi del centrosinistra.

Il centrodestra in cerca d’equilibrio
La coalizione di governo mantiene complessivamente un buon vantaggio, ma con movimenti interni divergenti. Oltre a FdI, Forza Italia sale al 9,2% (+0,2%), confermando un trend di lenta risalita, mentre la Lega di Matteo Salvini perde terreno: 7,7% (-0,8%), la flessione più marcata del periodo.
L’impressione è che pesino i dubbi e le incertezze interni al governo: gli elettori di centrodestra sembrano preoccupati che Salvini possa far saltare il banco. È un segnale che non può essere ignorato: il partito dell’ex ministro dell’Interno sembra in affanno, stretto tra la forza dominante di Meloni e il posizionamento centrista più rassicurante di Tajani.
Nel campo delle forze minori, si segnala il buon passo di Azione (3,7%, +0,7%) che prova a riacquistare visibilità dopo settimane di ombra, mentre +Europa resta ferma al 2,2%. In lieve calo invece Alleanza Verdi-Sinistra, che con un 5,7% (-0,3%) si conferma comunque il più stabile tra i partner alternativi al Pd.
L’elefante nella stanza: indecisi e astensionismo
Il dato più allarmante, come da mesi a questa parte, non riguarda i partiti, ma quelli che restano fuori dal gioco: oltre il 40% degli italiani si dichiara indeciso o propenso a non votare. Una cifra enorme, che racconta un Paese spento, disilluso, forse stanco, in cui il voto non è più percepito come un atto utile o risolutivo.