
L’enocione – dal latino Aenocyon dirus – è stato un canide predatore vissuto durante il Pleistocene, tra 200.000 e 10.000 anni fa, nelle Americhe e in alcune aree dell’Asia orientale. Spesso soprannominato “lupo terribile” o “metalupo”, era simile al moderno lupo grigio, ma si distingueva per mascelle più potenti e denti più robusti, adattamenti ideali per cacciare grandi prede come cavalli, bisonti e cammelli. Si ritiene che cacciasse in branco, sfruttando strategie cooperative.
Le cause dell’estinzione
Circa 10.000 anni fa, l’enocione scomparve. Secondo gli studiosi, alla base della sua estinzione ci sarebbero stati cambiamenti ambientali drastici e la scomparsa delle grandi prede. A ciò si aggiungeva la sua impossibilità di incrociarsi con altre specie: a differenza del lupo grigio, che poteva trasmettere il proprio patrimonio genetico attraverso l’ibridazione con coyote e cani, l’enocione non aveva parenti stretti, condizione che ne ha accelerato la scomparsa.
SOUND ON. You’re hearing the first howl of a dire wolf in over 10,000 years. Meet Romulus and Remus—the world’s first de-extinct animals, born on October 1, 2024.
— Colossal Biosciences® (@colossal) April 7, 2025
The dire wolf has been extinct for over 10,000 years. These two wolves were brought back from extinction using… pic.twitter.com/wY4rdOVFRH
I reperti più recenti risalgono a circa 9.400 anni fa, ritrovati nella caverna Brynjulfson in Missouri, e a 10.690 anni fa, a La Mirada, in California.
Cultura pop e progetti di de-estinzione
L’enocione è diventato celebre grazie alla saga fantasy “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin, dove ha ispirato il “meta-lupo”, apparso anche nella serie TV Il Trono di Spade.
Di recente, l’azienda Colossal Biosciences ha dichiarato di aver ottenuto tre cuccioli, chiamati Romolo, Remo e Khaleesi, tramite manipolazione genetica di lupi grigi, utilizzando una cagna come madre surrogata. Tuttavia, diversi studiosi mettono in discussione la reale natura di questi animali, sostenendo che non siano veri enocioni, ma semplici ibridi modificati, lontani dall’originale. La de-estinzione resta una sfida ancora aperta, tra limiti scientifici ed etici.