Alla devastazione per la perdita del figlio, si aggiunge ora l’ombra di un’accusa penale. La Procura ha concluso le indagini sul tragico incendio che, il 31 agosto 2023, costò la vita al piccolo Samuel Imbuzan, 11 anni. Il padre, Daniel Imbuzan, è ora formalmente accusato di omicidio colposo, lesioni personali alla moglie e incendio boschivo.
L’incidente avvenne in una zona boscosa nei pressi della spiaggia di Bados, dove la famiglia stava trascorrendo una vacanza in camper. Quella giornata si trasformò in un incubo: mentre il bambino dormiva all’interno del veicolo, un violento incendio lo avvolse in pochi minuti. Daniel, nel tentativo disperato di salvarlo, si gettò tra le fiamme ma non riuscì a portarlo fuori in tempo.
Secondo quanto emerso, la Procura contesta al padre una serie di condotte imprudenti che avrebbero causato la tragedia. Tra queste, l’aver acceso il fornello del camper per cucinare in una giornata segnata da forti raffiche di vento, non aver verificato la sicurezza del sistema a gas e l’aver parcheggiato e campeggiato in un’area interdetta ai mezzi ricreazionali. Le fiamme si sarebbero propagate a causa del distacco di un tubo collegato alla bombola del gas, da cui sarebbe partita l’esplosione fatale.
L’uomo, da parte sua, si considera parte lesa e sostiene di aver agito sempre con la massima attenzione, ritenendo l’accaduto una tragica fatalità. Tuttavia, secondo gli inquirenti, il suo comportamento avrebbe avuto un ruolo decisivo nel provocare l’incendio che ha tolto la vita al figlio.
Con la notifica della chiusura delle indagini, si apre ora la strada al processo. Una vicenda dolorosa che, oltre alla perdita, rischia di segnare ulteriormente il destino della famiglia coinvolta.