
Lite, aggressione e infine spari: è morto così Vladimir Topjana, 43enne albanese residente a Cordenons, colpito da un proiettile domenica sera a Fontanafredda, in provincia di Pordenone. Il delitto è avvenuto intorno alle 21 nei pressi del Bar Sporting Milan Club, in via Buonarroti.
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La fuga e la resa
Ad aprire il fuoco sarebbe stato il connazionale Roger Shota, 34 anni, residente a Sacile. Dopo l’omicidio, l’uomo si è allontanato a bordo di un’Audi bianca, dirigendosi verso Orsago, nel Trevigiano. Qui ha chiesto aiuto al suo datore di lavoro, Angelo Ferracin, titolare della Ferracin Costruzioni, suonando al campanello dell’abitazione. È stato proprio Ferracin, dopo aver ascoltato il racconto del dipendente, a convincerlo a costituirsi e a chiamare i carabinieri. Gli agenti lo hanno arrestato e hanno sequestrato l’arma: una Beretta risultata rubata nell’agosto scorso a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna.
L’indagine e gli arresti
L’indagine è stata affidata ai carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone e al Norm di Sacile, sotto la direzione della Procura di Pordenone, con i procuratori Pietro Montrone e Monica Carraturo. Oltre a Shota, è stato fermato anche il padre, Pren Shota, con l’accusa di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso dell’arma. Assistito dall’avvocato Guido Galletti, Roger Shota è già stato interrogato, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.