
La Procura generale di Milano ha espresso un parere “parzialmente positivo” riguardo alla richiesta di semilibertà avanzata da Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. Questa mattina si è svolta l’udienza davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza, che si sono riservati la decisione finale. Stasi, 41 anni, non era presente durante l’udienza.
“Il tribunale ha deciso di riservarsi la decisione, ma sapremo qualcosa a breve”, ha dichiarato Glauco Gasperini, avvocato difensore di Stasi. “Lui non era in aula per una questione di rispetto, considerando che si trattava di una camera di consiglio con obiettivi ben precisi”. La procura generale, rappresentata dalla sostituta Pg Valeria Marino, ha dato parere favorevole con delle riserve, un segno che potrebbe esserci un’eventuale approvazione dell’istanza, ma con condizioni specifiche.
All’ingresso del Palazzo di Giustizia, le telecamere erano in attesa dietro la porta della sala chiusa al pubblico, mentre l’udienza si svolgeva. La discussione è durata circa mezz’ora, seguita dal riservo della decisione da parte dei giudici. Al termine, i flash delle fotocamere si sono spenti.
Le relazioni degli educatori e degli operatori del carcere di Bollate, dove Stasi è detenuto, sono tutte “positive”. Questi documenti sono a favore della sua richiesta di semilibertà, anche se il 41enne ha sempre mantenuto la sua innocenza, come ha dichiarato in diverse interviste. Recentemente, ha anche fatto riferimento alle indagini in corso sui nuovi sviluppi legati a Andrea Sempio.
Per ottenere la semilibertà, non è necessario che il condannato mostri ravvedimento o ammetta la propria colpevolezza. Questo requisito è valido solo per la liberazione condizionale, non per la semilibertà. Dopo l’udienza, il collegio, presieduto da Anna Maria Oddone e con la partecipazione della giudice Maria Paola Caffarena, si riserverà la decisione e avrà cinque giorni per esprimersi.
Dal 2023, Stasi è stato ammesso al lavoro esterno, dove svolge il ruolo di contabile in un’azienda, un elemento che gioca a suo favore insieme alle relazioni positive del carcere. In questo periodo, Stasi ha mantenuto un comportamento corretto, e la semilibertà gli permetterebbe di uscire dal carcere per l’intera giornata, non solo per motivi di lavoro.
Stasi, detenuto da dieci anni, ha ormai quasi completato la metà della pena. Nei prossimi anni potrà chiedere l’affidamento in prova, che gli consentirebbe di usufruire di misure alternative alla detenzione, come i lavori socialmente utili. Considerando la liberazione anticipata, il suo fine pena potrebbe arrivare tra il 2028 e il 2029.
Il direttore di Bollate: “Stasi non ha violato le regole”
Il direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, ha diramato un comunicato ufficiale in cui ha smentito le accuse della Procura, confermando che l’intervista è stata registrata durante un permesso premio concesso a Stasi, e non vi sono state violazioni delle prescrizioni carcerarie. A quanto pare l’intervista a Le Iene che ha creato problemi per la semilibertà è stata rilasciata durante un permesso premio e non era necessaria un’autorizzazione dal carcere.