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Dazi, Trump motiva sospensione dazi: “La gente si stava un po’ spaventando”

Pubblicato: 09/04/2025 13:31

Si sono infittite le vendite su Piazza Affari, come sugli altri listini, che perde ora il 3,7%, il doppio dei futures sugli indici americani dopo la risposta della Cina ai dazi Usa, alzando il livello della guerra commerciale. Pesano Recordati (-6,8%) in forte ribasso con tutti i titoli farmaceutici europei per l’annuncio di nuovi dazi sui medicinali da parte di Trump.

A Stoccolma (-4,2%) Novo Nordisk capitombola (-6,45%) così come Roche (-5,7%) e Novartis (-6,6%) a Zurigo (-4%). Male anche i petroliferi: a Milano Saipem (-7,1%) ed Eni (-6,6%) col petrolio che flette del 3,5 per cento.

La Cina ha deciso di alzare drasticamente i suoi dazi su prodotti statunitensi, portandoli dall’attuale 34% all’84%. La misura entrerà in vigore a partire dalle 12:01 del 10 aprile 2025, in risposta alla politica tariffaria adottata da Donald Trump. Secondo una dichiarazione del Ministero delle Finanze cinese, Pechino chiede agli Stati Uniti di correggere immediatamente le proprie pratiche commerciali, revocando le tariffe unilaterali e risolvendo le divergenze attraverso un dialogo rispettoso e paritario.

21.15 – Tajani: “Fiducia in un negoziato”

“La decisione sui dazi del presidente Trump è un segnale che vogliamo interpretare positivamente, è auspicabile che il rinvio di 90 giorni favorisca il negoziato”. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “D’altronde il governo italiano dal primo momento ha scelto un approccio che non favorisca una guerra commerciale che, lo abbiamo capito tutti, danneggerebbe cittadini e mercati americani, europei e di tutto il mondo”,

21.00 – Parla Trump: “La gente era un po’ spaventata”

Trump ha motivato la decisione della sospensione dei dazi, dicendo di voler raggiungere accordi: “
Faremo accordi equi con tutti i Paesi. Con l’Ue? Certo, è possibile”. Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca. E, sui dazi: “Ho pensato che la gente stesse diventando un po’ spaventata””.

19.31 – Sospesi dazi per 90 giorni

Trump autorizza pausa di 90 giorni per le tariffe reciproche. Dalla sospensione è esclusa la Cina, verso la quale il provvedimento rimane.

Wall Street subito in forte rialzo: il rimbalzo di Dow Jones e Nasdaq

Le Borse di New York hanno accolto la sospensione dei dazi di Trump con un balzo notevole: il Dow Jones guadagna il 5,5%, ancora meglio il Nasdaq, che strappa un rimbalzo del 6%.

18.30 – Borse europee collassano, Milano chiude a -2,75%

Le Borse europee, con l’ennesimo tonfo, mandano in fumo nuova capitalizzazione.

Con l’indice stoxx 600 che ha perso il 3,5% sono 446 i miliardi bruciati . Per Milano che con il Ftse Mib ha chiuso a -2,75%, il conto è di quasi 19 miliardi di euro. Francoforte chiude a -3% con il Dax a 19.670 punti. Parigi lascia sul terreno il 3,34% con il Cac 40 a 6.863 punti. Londra cede il 2,92% con il Ftse 100 a 7.679 punti. 

16.16 – Wall Street apre in negativo

Bessent, segretario al tesoro statunitense, in un’intervista a fox news. ha dichiarato che “la decisione della Cina è spiacevole. […] Possono alzare i dazi, e allora? l’escalation è una mossa perdente per loro, vengano al tavolo delle trattative” La Cina “non sottovaluti” la questione, è l’avvertimento di Bessent, “deve ribilanciare” gli scambi commerciali “con maggiori consumi”. In avvio, il dow jones perde 292,76 punti (-0,78%), lo s&p 500 cede 18,04 punti (-0,36%), mentre il nasdaq è in rialzo di 43,16 punti (+0,28%). Il petrolio wti al nymex perde il 4,08% a 57,15 dollari al barile.

14.40 Le parole di Trump
“Questo è un ottimo momento per trasferire le vostre aziende negli Stati Uniti come Apple e molte altre stanno facendo. Zero dazi. Non aspettate, fatelo ora”. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.

13.20 L’impatto sui mercati: Milano in rosso
La Borsa di Milano continua a subire pesanti perdite nel giorno dell’introduzione dei nuovi dazi. L’indice Ftse Mib scivola del 4,04%, raggiungendo i 32.297 punti. La performance negativa è guidata in particolare dal settore energetico, con il nervosismo degli investitori che si acuisce a causa dell’entrata in vigore delle misure punitive da parte di Washington, che alza anche i dazi su importazioni cinesi al 104%.

13.00 Bce: Villeroy apre alla possibilità di un taglio dei tassi
In un’intervista a Le Monde, Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, ha indicato che i recenti sviluppi economici, con i dazi inaspriti, giustificherebbero una revisione della politica monetaria della Banca Centrale Europea. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe sottrarre circa 0,25 punti alla crescita europea di quest’anno, sebbene l’Europa stia beneficiando della disinflazione e dell’apprezzamento dell’euro.

12.30 Landini (Cgil): “Le guerre commerciali portano a conflitti veri”
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha avvertito che le guerre commerciali storicamente sfociano in conflitti veri. Landini ha sottolineato che l’escalation delle tensioni economiche globali è preoccupante, soprattutto considerando l’aumento degli investimenti nelle armi a livello mondiale. Secondo lui, la vera difesa dovrebbe essere basata sulla lotta alle disuguaglianze e sulla promozione di un modello di sviluppo pacifico, non su guerre commerciali o armamenti.

11.52 Le speculazioni sui mercati finanziari
L’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, solleva dubbi sul ruolo di alcuni attori dei mercati finanziari, che potrebbero trarre vantaggio dalle attuali tensioni internazionali. L’intensificarsi delle guerre commerciali solleva interrogativi su possibili conflitti d’interesse tra chi prende decisioni economiche e chi opera sui mercati finanziari.

11.20 La risposta dell’UE: il “bazooka” contro la coercizione economica
L’Unione Europea ha messo a punto lo strumento anti-coercizione (Aci), un’arma di deterrenza contro i Paesi che usano misure economiche per influenzare indebitamente le decisioni politiche ed economiche dei membri UE. Entrato in vigore nel dicembre 2023, l’Aci consente l’imposizione di dazi e altre restrizioni commerciali verso Paesi terzi che utilizzano pressioni economiche per interferire nelle scelte sovrane dell’Europa. Questo strumento, per ora inutilizzato, potrebbe essere applicato contro le misure unilaterali imposte dagli Stati Uniti.

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Ultimo Aggiornamento: 09/04/2025 21:56

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