
Il mondo del tessile piange la scomparsa di Alberto Barberis Canonico, figura centrale dell’industria laniera italiana e per decenni anima e guida della Vitale Barberis Canonico, storico lanificio di Valdilana e autentico baluardo del Made in Italy. L’imprenditore si è spento all’età di 86 anni, lasciando un’eredità imprenditoriale e culturale che attraversa i secoli.
Una storia che parte dal 1663
La Vitale Barberis Canonico è tra le aziende tessili più antiche del mondo: le sue origini risalgono al 1663, anche se la configurazione societaria attuale risale al 1936. Oggi è considerata leader internazionale nella lavorazione delle fibre pregiate, con una clientela che spazia dai più prestigiosi sarti di Savile Row fino ai grandi nomi dell’alta moda.
L’ingegnere che ha trasformato il lanificio
Laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, Alberto Barberis Canonico ha saputo unire visione tecnica e imprenditoriale, guidando l’azienda familiare con rigore e lungimiranza. Nel 1971 ha accompagnato la trasformazione della società in società per azioni, traghettandola verso un modello industriale moderno ma fedele alla tradizione.
Sotto la sua direzione, il lanificio ha saputo innovare restando radicato nel territorio biellese, mantenendo salda l’identità di una produzione artigianale nella qualità, ma industriale nella capacità.
Il riconoscimento del Paese
Nel 2018, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, riconoscendo il suo contributo straordinario all’impresa italiana e al prestigio del tessile nazionale nel mondo.
Un’eredità di valori e bellezza
Negli ultimi anni, Alberto Barberis Canonico aveva lasciato la guida dell’azienda alla nuova generazione, ma non si era mai veramente allontanato dai telai, dalle fibre, dalle trame della sua vita e del suo territorio. Il suo nome resterà legato a una visione del lavoro come cultura, del tessuto come arte, dell’impresa come responsabilità.
Il Biellese, e con esso tutta l’Italia manifatturiera, perdono un pioniere discreto e appassionato, che ha saputo portare la lana italiana sulle passerelle del mondo, intrecciando tradizione e innovazione con classe ineguagliabile.