
È il 2009 quando Tracy, cittadina da 80mila anime nella Greater Bay Area della California, viene scossa da una delle vicende più inquietanti della cronaca americana. Una comunità tranquilla, racchiusa in un triangolo di grandi arterie stradali, improvvisamente si ritrova al centro dell’attenzione nazionale per la scomparsa di una bambina di 8 anni, Sandra Cantu. Un caso che rivelerà l’orrore nascosto dietro un volto familiare, quello di una vicina, madre e maestra: Melissa Huckaby.
La scomparsa e la scoperta
Sandra sparisce un pomeriggio di marzo, giocando nel parcheggio per roulotte di Orchard Estates, a pochi passi da casa. Le ricerche scattano subito: la sua foto finisce su cartoni del latte e in tutte le stazioni tv locali. Per 14 giorni, la speranza si alterna al dolore. Poi, la macabra scoperta: il suo corpo senza vita, rannicchiato in una valigia, viene ritrovato in un bacino per l’irrigazione.
Un crimine brutale
L’autopsia rivela l’orrore: Sandra è stata sedata con Xanax, violentata con un oggetto domestico — un matterello — e strangolata. La valigia che contiene il corpo diventa il primo indizio decisivo. Il proprietario si presenta spontaneamente agli investigatori: è Melissa Huckaby, 29 anni, madre single, insegnante della scuola domenicale e vicina di roulotte della famiglia Cantu.
La maschera cade
Melissa è l’amica della porta accanto, conosce Sandra, è una figura di riferimento nel quartiere. Ma dietro quella facciata si nasconde una personalità disturbata, affetta da disturbi bipolari e schizofrenia. Il suo passato, ignorato troppo a lungo, si rivela all’improvviso. Poco prima della tragedia, un altro bambino era stato ricoverato per intossicazione dopo aver bevuto una bibita offertagli proprio da lei. Nessuno aveva denunciato l’episodio. Un segno trascurato che avrebbe potuto fare la differenza.
La condanna
L’indagine inchioda Melissa Huckaby: tracce di sangue di Sandra vengono ritrovate sul matterello ritrovato vicino alla sua roulotte. Durante il processo, la donna evita la pena di morte e viene condannata all’ergastolo. Davanti ai genitori distrutti, dice solo:
“Vi devo una spiegazione”.
Ma le parole non bastano. Non possono.
Una ferita collettiva
Il caso Sandra Cantu ha lasciato una ferita profonda nella comunità di Tracy, che ancora si interroga su come il male possa annidarsi nei luoghi più familiari. La vicenda ha anche acceso i riflettori su un tema tabù: la pedofilia femminile, fenomeno che riguarda circa il 12% dei casi secondo gli studi, ma ancora poco compreso e ancor meno affrontato pubblicamente.
Oggi Melissa Huckaby sconta la sua pena in carcere, mentre il nome di Sandra resta impresso nella memoria collettiva, simbolo di una tragedia che ha ribaltato ogni certezza. In quella cittadina chiusa in un triangolo di strade, la domanda rimasta sospesa è ancora la stessa: “Da quando bisogna temere la donna della porta accanto?”.