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Tania Bellinetti, volo dal terzo piano: si indaga per femminicidio. Ricercato l’ex compagno

Pubblicato: 10/04/2025 19:17

Quella che inizialmente sembrava una tragedia personale, potrebbe invece rivelarsi l’ennesimo femminicidio. È accaduto a Bologna, nel quartiere Barca, dove Tania Bellinetti, 48 anni, è precipitata martedì sera dal terzo piano di una palazzina in via Tolstoi 4. La donna è morta sul colpo.

L’ipotesi di spinta e la fuga dell’ex

Col passare delle ore, le prime ipotesi di suicidio sono state messe in dubbio dagli inquirenti, che ora sospettano un gesto violento. Secondo le prime ricostruzioni, Tania potrebbe essere stata spinta dal balcone dal suo ex compagno, un uomo di origine tunisina di 38 anni, già ammonito dal questore per episodi di maltrattamenti.

L’uomo, che sarebbe stato visto allontanarsi dall’abitazione subito dopo la caduta, è irreperibile e attualmente ricercato dalla polizia. Gli investigatori stanno cercando di rintracciarlo e interrogarlo per capire cosa sia accaduto intorno alle 18 di quel giorno.

Una donna solare, non una che si arrende

A rendere ancora più inquietante il quadro sono le testimonianze di amici e conoscenti, che sui social descrivono Tania come una persona “solare”, “forte”, “innamorata della vita”. Un profilo che mal si concilia con l’ipotesi di un suicidio volontario, soprattutto se avvenuto mentre era in compagnia dell’ex, da cui si stava cercando di prendere le distanze dopo presunte violenze.

Un mazzo di fiori e una comunità sotto shock

Davanti al portone della palazzina, qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori in memoria di Tania. Un gesto silenzioso in una comunità sotto shock, che si stringe nel dolore e nell’incredulità. Intanto, la Procura ha aperto un’inchiesta: sarà l’autopsia e l’esito delle indagini a chiarire se si sia trattato di un tragico gesto volontario o di un delitto mascherato da suicidio.

Un’altra vittima possibile di un amore malato

Se l’ipotesi degli inquirenti venisse confermata, quella di Tania Bellinetti sarebbe un’altra vittima di un rapporto tossico, di una violenza che si annida spesso dentro le mura domestiche, dietro relazioni che non sanno accettare la fine, che trasformano l’amore in possesso e distruzione.

In attesa della verità giudiziaria, resta il vuoto lasciato da una donna che voleva vivere, e l’urgenza, ancora una volta, di fermare una scia di sangue che non si arresta.

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