
I dazi introdotti dall’amministrazione Trump, promessi durante la campagna elettorale, stanno generando un acceso dibattito all’interno del partito repubblicano. Nonostante il presidente abbia ancora tre anni per recuperare consensi, il suo indice di gradimento è sceso di 14 punti percentuali, come rivelato da un sondaggio di Economist/YouGov. Il calo è stato registrato soprattutto dopo l’annuncio delle tariffe «reciproche», provocando un certo nervosismo tra deputati e senatori repubblicani in vista delle elezioni di Midterm del 2026.
Elezioni di Midterm e preoccupazioni interne
Le elezioni congressuali, previste tra soli 18 mesi, rappresentano una sfida delicata per il partito repubblicano, già storicamente penalizzato dall’elettorato che preferisce un Congresso di opposizione alla Casa Bianca. Dietro le quinte, molti repubblicani manifestano ansia per l’impatto delle politiche sui dazi, temendo ripercussioni negative sia sugli elettori più benestanti, preoccupati per gli investimenti, sia sulla fascia anziana, che rischia di vedere compromessi i propri risparmi pensionistici, in particolare i piani 401(k).

I sondaggi: un elettorato spaccato
Secondo il sondaggio YouGov, il 57% degli americani non ritiene che un deficit commerciale indichi necessariamente un commercio sleale, contraddicendo la retorica di Trump. Tuttavia, un sondaggio Reuters/Ipsos evidenzia che il 52% degli intervistati crede che altri Paesi approfittino degli Stati Uniti nei rapporti commerciali, un dato che sostiene parzialmente la narrativa del presidente.
Nonostante ciò, le misure specifiche introdotte dall’amministrazione non raccolgono un consenso unanime. Solo il 14% degli americani appoggia fortemente l’imposizione di dazi generalizzati del 10%, e una percentuale ancora minore, il 13%, sostiene la tariffa del 25% sulle auto importate. Il malcontento è evidente anche tra i lavoratori del settore manifatturiero, secondo un mini-sondaggio del Washington Post.
La base di Trump: tra fedeltà e sacrifici
Nonostante le difficoltà, il presidente continua a godere di un supporto significativo dalla sua base elettorale. Molti dei suoi sostenitori rimangono fedeli, dichiarandosi pronti a fare sacrifici nel breve termine per perseguire la strategia “America First” nel lungo periodo. Come riportato dal Washington Post, alcuni elettori esprimono fiducia nella capacità di Trump di ottenere risultati concreti, nonostante l’attuale instabilità economica.
L’impatto politico dei dazi rappresenta una sfida complessa per il partito repubblicano, diviso tra l’esigenza di sostenere il proprio leader e la preoccupazione per un possibile contraccolpo elettorale. Con le elezioni di Midterm all’orizzonte, il tema rimane un banco di prova cruciale per il futuro del partito.