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15enne rapito a Napoli, i due rider eroi che l’hanno soccorso: “Aveva le mani legate e i polsi insanguinati”

Pubblicato: 12/04/2025 18:25

Hanno visto un ragazzo ferito e legato, e senza esitare si sono fermati per aiutarlo. È la storia di Umberto e Pasquale, due rider napoletani che con il loro coraggio e senso civico hanno salvato un quindicenne vittima di un rapimento a San Giorgio a Cremano, poi liberato l’8 aprile.

Il giovane, con le mani legate con delle fascette e i polsi insanguinati, è stato notato da Umberto mentre stava imboccando la tangenziale a Licola. «In un primo momento ho pensato potesse trattarsi di una trappola per una rapina – racconta – ma poi ho capito che c’era qualcosa di serio e mi sono fermato».

Un gesto istintivo e determinante

Il ragazzo, ancora sotto shock, è riuscito a dire di essere stato rapito. Umberto ha subito chiamato un collega, Pasquale (detto Linio), che è accorso sul posto. Insieme hanno cercato di calmare il quindicenne, offrendogli acqua e sostegno. È stato lo stesso ragazzo a chiedere di contattare il padre, che ha potuto finalmente sentirne di nuovo la voce. Poco dopo sono arrivati gli zii, che lo hanno portato a casa.

Pasquale è rimasto con lui per oltre mezz’ora, mentre Umberto è andato a concludere la consegna in sospeso: «È stato un momento molto intenso, ma siamo felici di essere stati d’aiuto».

L’elogio pubblico di Francesco Emilio Borrelli

A rendere nota la vicenda è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli (AVS), che ha voluto incontrare i due rider per ringraziarli personalmente: «Hanno dimostrato un altissimo senso di responsabilità, mettendo da parte il lavoro per soccorrere un ragazzino in difficoltà. Non era scontato: poteva trattarsi di un tentativo di rapina, ma loro si sono fermati comunque. In molti avrebbero girato la testa, loro no».

Il parlamentare ha anche lanciato un appello al sindaco di Napoli affinché venga conferito un riconoscimento ufficiale ai due giovani, definiti «un esempio positivo, due rider dal cuore grande che rappresentano il lato migliore della categoria».

Un atto di coraggio che restituisce fiducia

La vicenda del rapimento, ancora al vaglio delle autorità, ha scosso la comunità, ma il gesto di Umberto e Pasquale racconta un’altra Napoli: quella della solidarietà, della prontezza nell’agire, del coraggio quotidiano. Un gesto che merita di essere ricordato e premiato, non solo per l’esito salvifico, ma per aver scelto l’umanità in un momento di possibile pericolo.

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