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Scontri in piazza al corteo pro Palestina. La Russa avvelenato: “Vergognoso”

Pubblicato: 12/04/2025 20:31

Gli scontri verificatisi durante il corteo pro Palestina organizzato oggi a Milano hanno acceso un acceso dibattito politico e sociale. La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi pacificamente, è degenerata in episodi di violenza e vandalismo, tra cui scritte minacciose rivolte al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e scontri con le forze dell’ordine.

La Russa: «Vergognoso, si scherza col fuoco»

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha definito gli avvenimenti «gravissimi», sottolineando come si tratti del frutto di una «campagna di demonizzazione dell’avversario politico e delle forze di polizia». Ha espresso solidarietà a Meloni e agli agenti, ribadendo che «in troppi continuano a scherzare con il fuoco».

Santanchè: «Il vero volto dei pacifisti di sinistra»

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha denunciato con forza le azioni vandaliche, riportando in particolare la scritta «spara a Giorgia» apparsa su una vetrina. Su X, Santanchè ha accusato i manifestanti di mostrare «il vero volto dei pacifisti di sinistra», contraddistinto da atteggiamenti violenti e ipocriti.

Centinaio: «Non manifestanti, ma delinquenti»

Anche il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio della Lega, ha espresso indignazione: «Questi non sono manifestanti, ma delinquenti. Per l’ennesima volta, un corteo pro Palestina è stato la scusa per vandalizzare le città e minacciare le Istituzioni».

Episodi di vandalismo e reazioni cittadine

Le tensioni hanno suscitato preoccupazione tra i cittadini milanesi, già provati dai danni provocati durante la manifestazione. Gli episodi sollevano interrogativi sull’equilibrio tra il diritto di manifestare e il mantenimento dell’ordine pubblico, in un contesto politico sempre più polarizzato.

L’indagine sulle responsabilità è stata affidata alle autorità competenti, mentre la condanna politica è stata unanime: episodi simili, secondo le istituzioni, non possono trovare spazio in una democrazia.

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