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“Via dalla Nazionale chi ha sbagliato”. Terremoto nel calcio, conseguenze pesantissime

Pubblicato: 12/04/2025 15:16

AGI – “La presunzione d’innocenza vale per tutti, anche per i giocatori di calcio”, premette con fermezza Pier Ferdinando Casini, “e anche chi sbaglia ha diritto a una riabilitazione professionale, dopo aver pagato i propri conti con la giustizia”. Ma dopo il garbo iniziale arriva il messaggio netto, senza giri di parole: “Credo che la Nazionale di calcio darebbe un segnale di serietà e rispetto per tutti gli italiani escludendo chi è stato coinvolto in questa inqualificabile vicenda di scommesse”. Parole affidate ai social, in particolare a Facebook, e che inevitabilmente hanno acceso il dibattito.

L’esempio della maglia azzurra

Per Casini, ex presidente della Camera, chi indossa la maglia dell’Italia deve incarnare un ideale, più che semplicemente giocare bene: “Chi gioca in Nazionale e veste la maglia azzurra deve essere un esempio per tanti giovani che oggi vedono ragazzi come loro, privilegiati oltre ogni misura”. E aggiunge: “Comportarsi in modo indegno è inaccettabile. Chi sbaglia deve assumersi la responsabilità, anche a costo di perdere un’occasione importante come quella della Nazionale. Le istituzioni sportive dovrebbero essere le prime a pretendere standard etici elevati, in linea con il peso simbolico che rivestono”.

Il caso scommesse e l’inchiesta in corso

Le parole di Casini arrivano nel pieno della bufera che ha travolto il calcio italiano, dopo l’inchiesta della magistratura milanese sulle scommesse clandestine. Un’indagine che ha già portato al sequestro di oltre un milione e mezzo di euro e che coinvolge almeno 11 calciatori, alcuni dei quali noti e con alle spalle presenze importanti in Nazionale. Tra i nomi più discussi, quello di Sandro Tonali, per il quale si è parlato di debiti da gioco fino a 500mila euro. La Procura della Figc ha già chiesto ufficialmente gli atti.

La reazione del web: “Anche i politici diano l’esempio”

Sui social, il post di Casini ha ottenuto numerosi apprezzamenti, ma non sono mancate critiche severe, molte delle quali rivolte direttamente alla classe politica. Un utente, Alex, risponde con un tono tagliente: “L’esempio lo devono dare anche i politici. Quanti di voi sono indagati? Non dico che siano colpevoli, ma almeno abbiano la dignità di dimettersi”. Sulla stessa linea, David incalza: “Non pensi valga la stessa cosa per voi politici? Fuori dai piedi inquisiti e condannati”.

C’è anche chi, come Mario, riflette più amaramente sulla situazione generale del Paese: “Se la politica non dà l’esempio… le conseguenze sono queste… e purtroppo non solo nello sport! Questo è un tempo dove gli onesti vengono considerati stupidi… e i disonesti invece esempi da seguire”. Mentre Roberto, pur concordando con Casini, aggiunge una stoccata: “Però per primi dovreste dare voi l’esempio. Un politico condannato non dovrebbe mai più ricoprire incarichi pubblici”.

Chiude infine Antonino, con una critica dura e personale: “Casini, sono 50 anni che noi paghiamo il tuo stipendione… cosa hai fatto davvero per gli italiani?”

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