
All’inizio sembrava solo un temporale, uno di quelli che si affacciano improvvisi e minacciosi all’orizzonte, ma che spesso si esauriscono in poche gocce. Invece, nel primo pomeriggio di sabato, il cielo si è trasformato in un muro d’acqua, e nel giro di due ore ha scaricato una pioggia così intensa da mettere in ginocchio interi quartieri.
Le strade hanno iniziato a scomparire sotto l’acqua, le cantine si sono riempite in pochi minuti, le auto si sono trovate intrappolate nei sottopassi, e le linee telefoniche di emergenza hanno cominciato a squillare senza sosta. In pochi istanti, la normalità ha ceduto il passo all’urgenza.

È stato in quel momento che Teguise e Arrecife, nei territori centrali e costieri di Lanzarote, si sono ritrovati a fare i conti con 240 incidenti legati agli allagamenti. L’acqua ha invaso piani terra e garage, mentre le autorità sono state costrette a chiudere numerose strade per motivi di sicurezza. Cinque persone sono rimaste ferite in modo lieve e sono state soccorse dal personale d’emergenza.
Il maltempo ha colpito duramente anche Tenerife, dove si sono registrate frane e smottamenti soprattutto nelle aree montuose e settentrionali, compromettendo la viabilità e richiedendo interventi rapidi per mettere in sicurezza le zone più vulnerabili.
Solo nelle ultime ore, con il graduale ritorno alla calma, il governo delle Canarie, tramite la Direzione generale per le emergenze, ha ufficialmente revocato lo stato di emergenza per rischio di inondazioni sull’isola di Lanzarote, dichiarato nel momento più acuto della crisi.