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Strage a Sumy, più di 30 civili morti. Colpita una chiesa piena di fedeli

Pubblicato: 13/04/2025 11:13

Il bilancio dell’attacco missilistico russo a Sumy, avvenuto oggi, si è tragicamente aggiornato a 34 morti, tra cui due bambini, e 117 feriti, di cui sette sono minori. La notizia è stata confermata dal Servizio statale di emergenza ucraino. Questo nuovo episodio di violenza è avvenuto in un contesto drammaticamente simbolico, durante la Domenica delle Palme, giorno di celebrazione religiosa per milioni di cristiani, aumentando l’impatto emotivo e morale dell’azione russa. A Sumy sono stati colpiti gruppi di fedeli che si stavano recando a messa, rendendo l’attacco ancora più tragico e barbaro. La reazione di Kiev è stata immediata e dura, con il presidente Volodymyr Zelensky che ha definito l’attacco come una manifestazione di terrorismo e ha condannato la Russia per l’uso di tattiche che mirano esclusivamente a seminare panico e morte tra la popolazione civile.

Le reazioni internazionali

Il raid missilistico ha suscitato una serie di reazioni ferme e indignate da parte di leader internazionali. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha parlato di un “vile attacco” da parte della Russia, sottolineando che azioni come queste sono in totale contrasto con qualsiasi impegno di pace. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto misure più energiche per far rispettare il cessate il fuoco, denunciando la crudeltà del gesto che ha mirato a colpire innocenti durante una celebrazione religiosa.

Anche il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, ha espresso la sua condanna, definendo l’attacco come “l’ennesima barbarie russa” contro la popolazione civile ucraina. Antonio Costa, presidente del Consiglio Europeo, ha dichiarato che la Russia continua la sua “campagna di violenza”, ribadendo che l’Unione Europea rimarrà a fianco dell’Ucraina nella difesa della sua popolazione.

Il presidente Zelensky ha parlato in modo estremamente duro, definendo l’attacco un gesto di barbarie che solo un “bastardo” può compiere. Ha poi aggiunto che la comunità internazionale deve reagire con fermezza, applicando una pressione che possa finalmente fermare la guerra. L’uso di missili balistici per colpire un obiettivo civile, in un giorno di profonda significanza religiosa, ha accentuato la percezione dell’attacco come una strategia di terrore.

La natura dell’attacco

Secondo il capo dell’amministrazione regionale di Sumy, Volodymyr Artyukh, il missile che ha colpito la città era dotato di munizioni a grappolo, un’arma che aumenta il raggio di distruzione, rendendo l’attacco particolarmente letale per i civili. Le schegge delle bombe hanno tagliato i muri delle abitazioni e delle scuole, provocando danni gravissimi alle strutture e aumentando il numero delle vittime. Questa modalità di attacco, deliberatamente mirata a zone densamente popolate, ha suscitato una forte reazione, con il presidente ucraino Zelensky che ha definito l’episodio come una manifestazione di terrorismo e ha condannato la Russia per l’uso di tattiche che mirano esclusivamente a seminare panico e morte tra la popolazione civile.

Il ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko, ha riferito che l’attacco ha causato ferite gravi a decine di civili. Le immagini provenienti dal sito dell’attacco, trasmesse sui social e rilanciate dal presidente Volodymyr Zelensky, mostrano corpi distesi in una strada cittadina, alcuni già coperti da lenzuola, fra detriti e macerie. Automobili in fiamme e colonne di fumo nero si alzavano dai punti più critici della città. La scena, ripresa con un video amatoriale, è stata condivisa ampiamente, diventando virale. In una delle immagini più drammatiche, una madre stringe tra le braccia la sua bambina, mentre la piccola, in lacrime, urla “Mi hanno colpita”. Il video ha fatto il giro del mondo, suscitando indignazione e commozione internazionale.

Il contesto geopolitico: il conflitto in corso e l’escalation russa

L’attacco a Sumy si inserisce nel contesto di un conflitto che, ormai da più di tre anni, sta devastando l’Ucraina. Con il conflitto che si protrae senza sosta, la Russia continua a mirare non solo a strutture militari ed energetiche, ma anche a civili innocenti. La strategia russa, come evidenziato nell’attacco di oggi, si è concentrata sempre più su obiettivi non militari, mirando a scatenare il terrore tra la popolazione e a provocare il massimo impatto psicologico. L’uso di missili balistici, munizioni a grappolo e altre armi proibite, sebbene già documentato in altri episodi, è un chiaro segnale dell’intenzione della Russia di non fermarsi di fronte a nessun limite, cercando di infliggere il massimo danno possibile all’Ucraina.

In questo scenario, la comunità internazionale continua a schierarsi a fianco di Kiev, chiedendo sanzioni sempre più severe contro la Russia e misure concrete per fermare la guerra. Tuttavia, la strada verso una pace duratura sembra ancora lontana, con la Russia che continua a perseguire la sua politica aggressiva, mentre l’Ucraina si prepara a rispondere con ogni mezzo alla difesa del proprio popolo.

L’attacco di oggi a Sumy non è solo un episodio di violenza gratuita, ma un chiaro messaggio da parte della Russia sulla sua volontà di continuare a colpire la popolazione civile. Le immagini strazianti, i numerosi morti e feriti, tra cui bambini, e la drammatica tempistica dell’attacco durante una giornata di celebrazione religiosa, evidenziano la crudeltà e la determinazione di Mosca nel perseguire una guerra senza esclusione di colpi.

La risposta globale, come sottolineato dal presidente Zelensky e da molti leader internazionali, deve essere forte e unitaria. La comunità internazionale deve fare sentire la sua voce e adottare misure sempre più severe per fermare la Russia, in modo che episodi come quello di Sumy non si ripetano mai più. Solo con una pressione costante e una difesa robusta dei diritti umani si potrà sperare di porre fine a questa guerra che sta devastando l’Ucraina e la sua popolazione.

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Ultimo Aggiornamento: 13/04/2025 19:47

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