Ha solo 13 anni, ma il suo sangue freddo e il suo coraggio lo hanno reso un eroe. Si chiama Kyrylo Illiashenko e domenica si trovava a bordo di un filobus colpito in un attacco a Sumy, in Ucraina, insieme alla madre Maryna. Il mezzo è stato centrato da un’esplosione che ha causato numerose vittime, tra cui il conducente e la maggior parte dei passeggeri.
Secondo quanto ricostruito da Kordon Media, il ragazzino, colpito alla testa da tre schegge, è riuscito a fuggire da un finestrino e, nonostante le ferite, ha avuto la prontezza di sbloccare la porta anteriore dall’esterno, permettendo così ai passeggeri sopravvissuti di uscire dal filobus in fiamme.
Una storia che commuove e che racconta la forza straordinaria di un giovane abituato a lottare anche sul tatami: Kyrylo pratica lotta libera, disciplina che, forse, gli ha dato anche il sangue freddo necessario in un momento drammatico come quello vissuto.
Il sindaco facente funzione di Sumy, Artem Kobzar, ha fatto sapere che Kyrylo è attualmente sotto osservazione medica e che una delle schegge è già stata rimossa con successo. La madre, anche lei ferita, è in condizioni stabili.
In un contesto segnato dalla guerra, dalla morte e dalla distruzione, la storia di Kyrylo brilla come esempio di resilienza, coraggio e umanità. Un gesto che non potrà cancellare il dolore di quella giornata, ma che ha salvato vite e restituito speranza.