Vai al contenuto

Campi Flegrei, il suolo continua a sollevarsi: “Due centimetri al mese. Nessun rischio eruzione, ma ci saranno altre scosse”

Pubblicato: 14/04/2025 15:24

La deformazione del suolo ai Campi Flegrei prosegue a un ritmo costante: 2 centimetri al mese, con epicentro nel Rione Terra di Pozzuoli, secondo quanto riferito da Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. La conferma è arrivata durante il consiglio comunale monotematico di Pozzuoli, al quale hanno partecipato anche il sindaco Luigi Manzoni, i vertici della Protezione Civile nazionale e regionale e il commissario straordinario Fulvio Maria Soccodato.

Il sollevamento mantiene una forma “a campana”, che si affievolisce allontanandosi dal centro, e continua dal 15 marzo 2025. Parallelamente, la sismicità prosegue in linea con il processo di deformazione crostale, localizzato nei primi 3-4 chilometri di profondità, con sciami di scosse e, occasionalmente, eventi più forti, come il terremoto di magnitudo 4.6 del 13 marzo.

“Non è un preallarme di eruzione, ma lo sciame sismico continuerà”

«Se il processo di deformazione crostale continua – ha spiegato Di Vito – dobbiamo aspettarci ulteriore sismicità. È un dato di fatto, sostenuto da modelli fisici consolidati. Non prevediamo terremoti, ma monitoriamo il quadro nel suo complesso».

A supporto del monitoraggio sono attive 37 stazioni di rilevamento integrate da mareografi e dati satellitari, che consentono un’analisi dettagliata e in tempo reale della situazione. Particolare attenzione è dedicata anche al degassamento nella zona Solfatara–Pisciarelli e sottomarino, altro segnale del perdurare del fenomeno.

“Nessun rischio imminente di eruzione”

Nonostante la persistenza dei fenomeni, l’Osservatorio Vesuviano rassicura: nessuna evidenza di evoluzione verso un’eruzione nel breve periodo. Le analisi, condotte tramite misurazioni multiparametriche (gas, temperatura, flussi dal suolo, variazioni del campo gravitazionale), non indicano una progressione peggiorativa.

Di Vito ha sottolineato la tempestività della comunicazione in occasione di episodi critici, come l’anomalia nel rilascio di CO₂ recentemente registrata, evidenziando il lavoro continuo dei ricercatori impegnati nel monitoraggio.

La visita del Giappone e il riconoscimento internazionale

In chiusura, il direttore ha ricordato con orgoglio la recente visita del direttore della Protezione Civile di Kagoshima, in Giappone, il quale si è detto «sorpreso dalla qualità e densità delle reti di monitoraggio» presenti nell’area flegrea, definendole tra le più avanzate al mondo.

Un riconoscimento importante che sottolinea l’eccellenza scientifica italiana nella sorveglianza di un’area altamente vulnerabile, dove scienza e istituzioni continuano a lavorare in sinergia per tutelare la popolazione.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure