
Un’altra figura femminile emerge dal mosaico complesso della vita del boss Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio 2023 dopo una lunga fuga. Si tratta di Floriana Calcagno, insegnante di matematica presso un istituto superiore di Mazara del Vallo, che secondo la procura avrebbe svolto un ruolo attivo nel proteggere la latitanza del capomafia. Nei giorni scorsi, su richiesta dei magistrati di Palermo, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti.
Calcagno, quasi cinquantenne, aveva già destato l’attenzione degli inquirenti dopo essersi presentata spontaneamente in procura, all’indomani dell’arresto del boss, per raccontare di aver avuto una relazione sentimentale con “Francesco Salsi”, un uomo incontrato per caso in un supermercato. «Disse di essere un anestesista in pensione», aveva messo a verbale. E ancora: «Non ho mai sospettato che fosse Matteo Messina Denaro, sono scioccata».

La sua versione, però, ha iniziato a vacillare quando le indagini della Sisco e dei ROS hanno incrociato numerose immagini di videosorveglianza. In quei filmati, la donna appare più volte accanto al boss in diverse località della provincia trapanese: Mazara, Campobello, Tre Fontane. Si vede il capomafia che va a prenderla fuori da scuola, poi i due che si dirigono al ristorante. In altre sequenze, lei guida l’auto e precede quella di lui, facendo da staffetta.
Secondo gli inquirenti, Floriana Calcagno avrebbe mentito dichiarando di averlo incontrato una sola volta. In realtà, i contatti tra i due erano frequenti e accuratamente registrati anche da Messina Denaro stesso sul suo calendario personale, dove scriveva appunti come “luce”, “preso tutto” o “finalmente luce” in corrispondenza degli incontri.
Floriana non è una figura isolata. È sposata con Paolo De Santo, uomo ritenuto vicino al mondo delle scommesse illegali e legato a Franco Luppino, boss di Campobello e zio della stessa insegnante. Nella valutazione della procura, il suo profilo appare tutt’altro che estraneo all’ambiente mafioso.

Il quadro si arricchisce con i commenti al vetriolo di Laura Bonafede, storica amante del boss, oggi condannata a oltre 11 anni. In uno dei pizzini sequestrati, scriveva: «Alle 11.40 ho visto handicap che usciva dalla zona chiave, dritta come un palo con una Louis Vuitton sicuramente regalata da te. Regali borse come distintivi? Fuck». La donna, accecata dalla gelosia, la soprannominava “Acchina” o “quella gatta morta”, e continuava: «Abbiamo incontrato l’handicappata… indossava un Moncler un po’ datato e degli anfibi, secondo me c’era il tuo zampino».
Oggi, proprio quelle parole private, diventano uno degli elementi che rafforzano le accuse verso Floriana Calcagno, altra amante e presunta complice del boss. Un’indagine che, giorno dopo giorno, solleva il velo su una rete femminile silenziosa ma strategica nella lunga ombra del padrino di Castelvetrano.