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Russi colpiscono di nuovo Sumy con missili balistici, la denuncia di Kiev

Pubblicato: 14/04/2025 22:57

Un nuovo attacco missilistico ha colpito la città ucraina di Sumy, nell’est del Paese. Secondo quanto riportato dall’Aeronautica Militare ucraina e dall’amministrazione militare regionale, si è trattato di un attacco condotto con armi balistiche russe, che hanno raggiunto la periferia della città. Al momento, non si registrano feriti, ma le autorità locali sono ancora al lavoro per valutare l’entità dei danni causati dall’esplosione. I dettagli sul tipo di missile utilizzato e sul punto esatto dell’impatto non sono ancora stati resi noti.

Nel frattempo, Kiev ha confermato la presenza di cittadini cinesi tra i combattenti al fianco della Russia. Alcuni di loro, catturati dall’esercito ucraino durante un conflitto nella regione di Donetsk, hanno raccontato di essere stati ingannati. In una conferenza stampa organizzata dall’agenzia Ukrinform, i prigionieri hanno dichiarato di aver risposto a un annuncio di lavoro sui social, convinti di essere stati assunti per svolgere mansioni mediche nelle file dell’esercito russo. In realtà, sono stati impiegati in attività logistiche pesanti e si sono trovati coinvolti nei combattimenti. «Vogliamo tornare in Cina», hanno dichiarato. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sarebbero diverse centinaia i cittadini cinesi attualmente coinvolti nel conflitto sul suolo ucraino.

Sul fronte internazionale, la Lituania lancia un appello all’Occidente. In un’intervista alla rete tedesca ZDF, la ministra della Difesa Dovile Sakaliene ha sottolineato come l’Europa sia stata troppo lenta e arrendevole nella risposta alle aggressioni russe. «È stato questo atteggiamento che ha convinto Mosca della nostra incapacità di reagire. Ora più che mai, l’Europa ha bisogno degli Stati Uniti», ha affermato Sakaliene. La ministra ha poi invitato i Paesi europei a rafforzare l’industria della difesa e ad aumentare i budget militari, per inviare un messaggio chiaro al Cremlino.

Il quadro che emerge è quello di un conflitto sempre più internazionalizzato, dove alle dinamiche militari si intrecciano strategie geopolitiche globali e coinvolgimenti inattesi, come quello dei cittadini stranieri. E mentre sul campo si continua a combattere, la comunità internazionale è chiamata a fare fronte comune per scongiurare un’escalation ancora più drammatica.

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