Vai al contenuto

Scommesse, Fagioli rompe il silenzio, l’appello: “Non mi fate questo”

Pubblicato: 14/04/2025 18:29

Nicolò Fagioli torna a parlare, e lo fa con un post che pesa come un macigno. Dopo le ultime notizie sull’indagine relativa a un presunto sistema parallelo di scommesse illegali, il giovane calciatore ha affidato ai social uno sfogo pubblico che è anche una richiesta accorata: rispetto per chi ha già pagato i propri errori.

Il mio debito con la giustizia l’ho saldato”, scrive Fagioli, accompagnando le sue parole a un’immagine significativa: lui in bianco e nero, con il numero rosso come unica nota accesa. È il simbolo di una storia dolorosa, che non smette di far rumore.

“Non mi nascondo: ho commesso un errore grave”

Il giocatore ricorda ogni passaggio della sua vicenda: la squalifica di sette mesi, le umiliazioni pubbliche, le confessioni sulla sua dipendenza. “Ho provato vergogna, ho avuto paura di non rialzarmi più. Ho spiegato la mia malattia ai ragazzi nelle scuole, ai familiari, agli amici, ai giornalisti. Ma quegli stessi media che raccontano quanto sia difficile convivere con questo disturbo, oggi mi sbattono di nuovo in prima pagina. Di nuovo alla gogna”.

Nessuna giustificazione, nessun alibi: “Non cerco scuse, ho attraversato un momento terribile e ho fatto una scelta sbagliata. Ma ora questo accanimento mi riporta indietro, tra i fantasmi che pensavo di aver sconfitto”.

Dal punto di vista sportivo, la giustizia ha già fatto il suo corso: Fagioli ha patteggiato e ha scontato la squalifica. Sul piano penale, invece, la vicenda non è ancora del tutto chiusa: il centrocampista rischia tre mesi di carcere e una multa di 500 euro per partecipazione alla diffusione del gioco illecito. La sanzione potrebbe essere estinta con un’oblazione, versando circa la metà dell’importo previsto.

“Ho il diritto di ricominciare, come chiunque abbia pagato”

Il cuore del messaggio è tutto in una frase finale: “Ho sbagliato e ho pagato. Non ho fatto del male a nessuno se non a me stesso e a chi mi è vicino. Ora ho il diritto di rialzarmi”.

Fagioli non cerca pietà, ma serenità. Non pretende l’oblio, ma una tregua da un massacro mediatico che rischia di travolgerlo ancora. Perché chi ha riconosciuto il proprio errore e ha affrontato le conseguenze, merita la possibilità di ricominciare.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure