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Usa, 17enne accusato di aver ucciso i genitori: “Vuole assassinare anche Trump”

Pubblicato: 14/04/2025 13:09

Un ragazzo di 17 anni del Wisconsin è al centro di un’indagine scioccante che intreccia omicidio, estremismo e terrorismo interno. Secondo documenti resi noti dalle autorità federali, l’adolescente avrebbe ucciso i propri genitori e convissuto con i loro corpi per due settimane prima di essere scoperto. Ma non si sarebbe trattato solo di un crimine familiare: l’FBI ritiene che l’omicidio fosse il primo passo di un piano molto più ampio e pericoloso.

All’interno dell’abitazione dove sono stati trovati i cadaveri, gli investigatori hanno scoperto un “manifesto”, in cui il giovane invocava l’assassinio del presidente degli Stati Uniti, come parte di un disegno volto a innescare una guerra razziale e seminare il caos. Nella dichiarazione giurata allegata all’inchiesta, l’FBI lo accusa ora di cospirazione per assassinare il capo di Stato e di tentato utilizzo di un’arma di distruzione di massa.

Il ragazzo, secondo gli agenti federali, si identificava come un simpatizzante dell’Order of the Nine Angles, un gruppo estremista neonazista considerato altamente pericoloso. Tale organizzazione è nota per promuovere l’uso di violenza e atti terroristici, con l’obiettivo dichiarato di distruggere l’attuale ordine sociale. Il 17enne avrebbe condiviso i suoi piani su piattaforme come TikTok e Telegram, comunicando con altri simpatizzanti.

Particolarmente allarmante è il fatto che il giovane avesse già iniziato a finanziare l’acquisto di un drone equipaggiato con un meccanismo di sgancio, progettato per trasportare e rilasciare bombe artigianali, molotov e sostanze tossiche. Secondo l’FBI, l’eliminazione dei genitori era funzionale al piano, in quanto avrebbe consentito al ragazzo di ottenere risorse economiche e maggiore libertà di movimento per attuare i suoi propositi.

Gli investigatori stanno ora ricostruendo ogni dettaglio delle sue attività, inclusi i contatti online, gli spostamenti e gli eventuali complici. Il caso ha destato fortissima preoccupazione tra le autorità federali, che temono il crescente legame tra radicalizzazione giovanile e ambienti neonazisti online. La vicenda ha anche riacceso il dibattito sulla prevenzione del terrorismo interno e sul monitoraggio di gruppi estremisti che operano nel deep web e sui social meno controllati.

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