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“Corri, tuo figlio è in pericolo”. Ma è una trappola: orrore in Italia, aggressione choc su una donna

Pubblicato: 15/04/2025 10:05

“Tuo figlio è in pericolo, scendi subito”. Una frase che suonava come un invito ad agire per aiutare un ragazzo in difficoltà ma dietro la quale, invece, si nascondeva la peggiore delle intenzioni: facendo leva sulla paura della donna, un uomo di 36 anni ha attirato in trappola la vittima sequestrandola e violentandola. La terribile aggressione si è verificata a Padova dove la vittima, minacciata con una pistola, e stata poi condotta in un appartamento disabitato e qui ripetutamente violentata.

L’allarme è scattato quando la donna è riuscita poi a liberarsi dall’aggressore ed  è fuggita in strada chiedendo aiuto ad un passante. Soccorsa dal personale medico del 118, la donna è stata subito accompagnata in ospedale dove gli accertamenti medici hanno confermato gli episodi di violenza sessuale appena subiti.

Sul posto è intervenuta anche la polizia che, dopo aver raccolto la testimonianza e il racconto della vittima 37enne, si è messa sulle tracce dell’aggressore. L’uomo è stato individuato poco dopo e arrestato con la pesante accusa di sequestro di persona e violenza sessuale.

Successivamente è emerso che l’aggressore, 36 anni, è un pluripregiudicato che era stato scarcerato da appena 24 ore. L’uomo infatti era uscito solo venerdì 11 aprile dalla Casa Circondariale “Due Palazzi” di Padova dove si trovava dall’ottobre 2024, per scontare una condanna a 10 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio. L’uomo inoltre aveva numerosi precedenti penali e condanne per furti, resistenza a pubblico ufficiale e reati in materia di immigrazione clandestina.

Secondo la vittima, l’uomo le avrebbe chiesto di scendere in strada per darle informazioni sul figlio che era in grave pericolo. Una volta in strada, l’uomo le ha mostrato una pistola costringendola a seguirlo in un appartamento. Poi l’aggressore ha convinto la vittima che una sua reazione avrebbe portato a gravi conseguenze per il figlio e l’ha portata in un secondo appartamento dove è avvenuta la violenza.

“Ci troviamo ancora una volta davanti a un episodio di violenza inaudita e intollerabile ai danni di una donna. Un fatto gravissimo, che lascia sgomenti e che merita la più ferma condanna. In Veneto non può e non deve esserci alcuno spazio per chi si rende responsabile di crimini così efferati” ha dichiarato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, aggiungendo: “Soggetti come quello oggi fermato, spesso recidivi, vanno controllati con il massimo rigore anche al termine della condanna, che auspichiamo la più severa possibile, per tutelare la sicurezza collettiva. Alla luce dei precedenti penali, anche il perché fosse ancora libero di muoversi e delinquere nel nostro Paese pone molti interrogativi”.

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