
Il caso di Pierina Paganelli, pensionata uccisa con 29 coltellate nel garage di casa a Rimini, continua a far discutere. Tra i protagonisti della vicenda ci sono Loris Bianchi, sua sorella Manuela (moglie del figlio di Pierina), il loro vicino Louis Dassilva (amante di Manuela) e la moglie di quest’ultimo, Valeria Bartolucci. Proprio Bartolucci ha rilasciato dichiarazioni scioccanti a Le Iene, accusando Davide Barzan – oggi consulente legale di Loris e Manuela – di essersi finto avvocato. Secondo Bartolucci, Barzan e l’investigatore privato Ezio Denti avrebbero anche proposto a Dassilva di confessare l’omicidio pur essendo innocente, per poi trovare un tossicodipendente disposto ad assumersi la colpa in cambio di 5.000 euro.
Intervistato da Gaston Zama, Barzan ha ammesso di non essere iscritto all’albo, pur avendo studiato diritto. Ha preferito farsi chiamare “signor Barzan” e, alla domanda sulla laurea, ha risposto affermativamente ma senza specificare dove l’avesse conseguita. Intanto, sui social è diventato virale per i suoi strafalcioni linguistici, tra cui “venghi”, “extra familare” e “pubblico lubbrio”. Quando Zama lo ha richiamato, Barzan ha difeso l’uso di “venghi”, sostenendo fosse un participio passato “teatrale”, ma la Crusca lo ha smentito: la forma corretta è “venga”, il participio è “venuti”.

Dopo il servizio, la deputata Dolores Bevilacqua (M5S), membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiarire la presenza di Barzan nelle trasmissioni pubbliche. «La Rai – ha dichiarato – deve spiegare come vengono selezionati gli ospiti nei casi giudiziari e se i titoli dichiarati da Barzan siano stati verificati». Bevilacqua ha sottolineato la necessità di un’informazione accurata, specie quando si trattano casi delicati come quello dell’omicidio Paganelli.
Nel frattempo, Le Iene hanno ricevuto segnalazioni da parte di persone che sostengono di essere state truffate da Davide Barzan. Tra loro Vincenzo Cortese, Francesco Di Lauro e il ristoratore Vincenzo Iurillo. Secondo i loro racconti, Barzan si sarebbe fatto notare a Cosenza nel 2010-2011, candidandosi alle comunali e sostenendo poi di aver vinto 47 milioni al Superenalotto. Forte di questa immagine, avrebbe promesso investimenti e acquisizioni (come il Cosenza Calcio), presentandosi con auto di lusso – tutte noleggiate – e uno stile di vita appariscente.

I tre testimoni raccontano di aver affidato a Barzan somme di denaro per progetti mai realizzati. Iurillo gli avrebbe dato 4.000 euro sperando in un lavoro per la nipote; Di Lauro avrebbe viaggiato con lui in tutta Italia convinto di un ruolo da direttore sportivo del Cosenza; Cortese racconta di aver partecipato a un progetto per una palestra, versando 46.000 euro. Quando i tre cominciarono a chiedere indietro i soldi, Barzan li avrebbe denunciati per estorsione, portandoli addirittura all’arresto, ma in seguito il giudice Renata Sessa ha assolto i tre ragazzi, smascherando le bugie e archiviando le accuse.
Durante le indagini, emersero anche altri episodi: Barzan avrebbe mostrato un finto estratto conto da 19 milioni di euro e dichiarato falsamente di essere il vincitore del Superenalotto. La sua famiglia avrebbe soggiornato in un hotel di Salerno lasciando 40.000 euro di debiti. Al termine del processo per estorsione, conclusosi con l’assoluzione dei denunciati, Barzan venne a sua volta denunciato per calunnia, ma il procedimento si è chiuso con prescrizione. Formalmente, quindi, Barzan è uscito “pulito”, ma chi ha perso soldi e dignità si è detto rassegnato.
Infine, c’è un’altra condanna che Barzan avrebbe omesso. Al contrario di quanto dichiarato alle Iene, risulta pregiudicato per truffa, condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di un risarcimento tra i 10.000 e i 15.000 euro. Lo conferma l’avvocato Vincenzo Adamo, legale della Bcc Mediocrati di Cosenza, che lo ha querelato per aver tentato di aprire un conto con un assegno falso da 2 milioni di euro. Secondo la sentenza, Barzan avrebbe costruito “un castello di menzogne” per ottenere fiducia e denaro. Eppure, nonostante tutto, continua a presentarsi come un uomo rispettabile.