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Liliana Resinovich, il fratello rompe il silenzio dopo gli ultimi clamorosi sviluppi

Pubblicato: 15/04/2025 20:03

Emergono ulteriori sviluppi nel misterioso caso legato alla scomparsa e alla tragica morte di Liliana Resinovich, il cui corpo fu ritrovato in un’area boschiva nei pressi di Trieste nel gennaio 2022. Le indagini, rimaste per mesi in una fase di stallo, sembrano aver registrato un’accelerazione improvvisa e significativa.

Durante un recente approfondimento televisivo, i riflettori si sono nuovamente accesi sulla vicenda, grazie anche alla voce di Sergio, fratello della vittima, che ha rilasciato dichiarazioni accorate e dirette. La sua testimonianza, raccolta durante un’intervista trasmessa nel pomeriggio, ha riacceso l’interesse dell’opinione pubblica, alimentando dubbi e sospetti che già da tempo circondano la figura del marito di Liliana, Sebastiano Visintin.

Il nome di Sebastiano è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati, un passo che, secondo gli inquirenti, si rende necessario alla luce degli elementi finora emersi. Per Sergio, questo rappresenta un segnale importante: “Credo che l’indagine abbia subito un’importante accelerazione e penso che Sebastiano abbia un po’ di timore”, ha dichiarato davanti alle telecamere.

Con parole dure, il fratello non ha nascosto il suo risentimento: “Lui è un pagliaccio, è un bravo pagliaccio. Spero che abbia avuto un rigurgito di dignità, forse si sta rendendo conto di cosa ha combinato o fatto combinare, e auspico che abbia il coraggio di dire cosa è successo”.

Nel corso del servizio, anche l’inviata della trasmissione ha riportato le posizioni di Visintin, che continua a professarsi innocente e afferma di essere “dilaniato da un doppio dolore: la perdita della moglie e l’accusa di averla uccisa”.

Sergio, però, resta fermo nella sua convinzione: “Reputo che lui sappia cosa è accaduto. Ho fatto sempre appelli, ma non è servito. Che Sebastiano dica quello che è successo, che abbia il coraggio”.

Il mistero che avvolge la morte di Liliana è tutt’altro che risolto. L’opinione pubblica attende risposte, mentre gli inquirenti proseguono il loro lavoro cercando di dare un nome e un movente a una tragedia ancora piena di ombre.

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