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Liliana Resinovich, colpo di scena: salta fuori il video che inguaia il marito Visintin

Pubblicato: 15/04/2025 09:10
sebastiano visintin indagato

Era il 14 dicembre del 2021 quando Liliana Resinovich è scomparsa da Trieste, lasciando dietro di sé una scia di domande e sospetti mai del tutto chiariti. A denunciarne l’assenza fu il marito, Sebastiano Visintin, che raccontò agli investigatori di essere uscito quella mattina per un’escursione in bicicletta sul Carso. Poco meno di un mese dopo, il 5 gennaio 2022, il corpo senza vita della donna fu ritrovato all’interno del boschetto dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale.

Nuove scoperte

Da subito il caso ha suscitato forte attenzione mediatica, diviso l’opinione pubblica e posto molti interrogativi sulle reali dinamiche della morte. Inizialmente si ipotizzò un gesto volontario, ma con il passare del tempo gli elementi emersi hanno orientato le indagini verso una pista ben diversa: quella dell’omicidio. In seguito a nuovi accertamenti, Visintin è stato iscritto nel registro degli indagati, pur restando a piede libero.

A complicare ulteriormente la posizione dell’uomo è ora un video girato con una GoPro, consegnato da lui stesso agli inquirenti. Le immagini lo mostrano mentre pedala sul Carso la mattina della scomparsa di Liliana, apparentemente a conferma del suo alibi. Ma proprio ciò che voleva essere una prova a suo favore potrebbe oggi trasformarsi in un elemento d’accusa: gli abiti e i guanti indossati nel filmato sono stati sequestrati, poiché compatibili con alcune tracce ritrovate sul corpo della moglie.

La possibile svolta

Il dettaglio che ha attirato l’attenzione degli investigatori riguarda in particolare un sacco di plastica in cui era avvolta la parte inferiore del corpo di Liliana. Su quel sacco è stata individuata l’impronta di un guanto, e le analisi dovranno ora stabilire se si tratti dello stesso tipo di guanti indossati da Visintin nel video. Gli esperti non escludono però che la traccia possa derivare anche da una contaminazione accidentale, avvenuta durante il recupero del cadavere.

Visintin ribadisce la sua innocenza

Nel frattempo, l’indagato ha lasciato l’Italia per raggiungere Villacco, in Austria. Ai giornalisti ha dichiarato di sentirsi “tranquillo” e di non sapere con esattezza quando tornerà a Trieste. I suoi avvocati precisano che non esistono obblighi di rientro e che il loro assistito non ha restrizioni di movimento, anche se una nuova convocazione da parte della procura potrebbe costringerlo a presentarsi per essere interrogato.

Le indagini proseguono, forti anche della super perizia medico-legale che ha definitivamente escluso il suicidio. Durante la perquisizione dell’abitazione di Visintin, sono stati sequestrati centinaia di oggetti, tra cui utensili da taglio, indumenti e i guanti ora al centro dell’attenzione investigativa. Il caso di Liliana Resinovich sembra ancora lontano da una verità definitiva, ma i tasselli stanno lentamente trovando il loro posto.

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Ultimo Aggiornamento: 15/04/2025 10:48

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