
Succede a Corbetta, hinterland milanese: un cliente cena al Din Don Dan, ristorante noto per il suo progetto di offrire lavoro a ragazzi disabili. L’uomo mangia e beve in abbondanza, poi si alza e se ne va. Senza pagare. Un comportamento ignobile denunciato dal sindaco Marco Ballarini in un post sui social. I camerieri – due ragazzi autistici – lo rincorrono. Ma lui svanisce nel nulla.
Non è una truffa come le altre. È un’offesa inferta a un luogo speciale, dove il cibo diventa un mezzo di realizzazione e di inclusione, dove ogni piatto è servito prima di tutto con il cuore. Lo può testimoniare il pasticciere del locale, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down che sforna dolci eccezionali.
Un coro di indignazione
La notizia è diventata subito virale, e ha sollevato un coro di indignazione. Sino a che è arrivata alle orecchie del capitano dell’Inter Lautaro Martinez. E il campione ha risposto a modo suo. Nessuna dichiarazione, nessuna ostentazione. Solo un dono: la maglia autografata col numero 10, con tanto di dedica personale, consegnata allo staff del ristorante.
Un gesto semplice, eppure profondo e ricco di significati che vanno oltre una semplice maglia. Perché non è solo un regalo. È un abbraccio a quei ragazzi, un modo per dir loro che, anche se qualcuno ha voltato loro le spalle, c’è chi sa riconoscere l’importanza del loro lavoro. E vuole onorarla.
Il gesto di Lautaro come esempio di responsabilità
La giustizia, intanto, ha fatto il suo corso: l’uomo è stato rintracciato dai carabinieri e ora dovrà rispondere del suo comportamento. Ma, per fortuna, quella fuga vergognosa è stata sostituita con qualcosa di diverso: un gesto gentile, inatteso. Lo staff del Din Don Dan ha accolto il dono del capitano dell’Inter tra occhi lucidi e larghi sorrisi. Perché sì, c’è chi fugge senza pagare. Ma c’è anche chi resta, chi si mette a fianco.
Lautaro, con un gesto semplice e profondo, ha fatto capire che i privilegi che offre il calcio non sono solo i soldi, un pallone e una fascia al braccio, ma possono diventare una responsabilità sociale, un modo di stare al mondo. Ed è confortante, in mezzo a tante notizie di segno opposto, poter scrivere di questa: è una piccola storia semplice, ma è una grande storia.