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La obbliga a bere, poi l’aggressione choc in Italia: la vittima ha soltanto 14 anni

Pubblicato: 16/04/2025 08:51

Un uomo già noto per i suoi comportamenti violenti, aggressivi, soprattutto quando beveva. Che si muoveva da anni senza fissa dimora, per le strade della Lombardia, avvistato in particolare sui Treni. Ha colpito lunedì sera intorno a una delle due stazioni ferroviarie di Busto Arsizio, in una zona non periferica della cittadina in provincia di Varese, sede di una Procura, non lontana dai terminal dell’aeroporto di Malpensa, 80mila abitanti, realtà produttiva, ricca. La vittima una giovanissima.
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Lui 21 anni. Era al secondo incontro dopo la conoscenza virtuale sul social Instagram la scorsa settimana, con una ragazzina di 7 anni più piccola. Hanno passeggiato. Così era stato anche al primo appuntamento. Poi si erano salutati proseguendo a messaggiare sui cellulari. Ma in realtà lui stava preparando la trappola. Come ricostruito dal Corriere della Sera, quand’erano ormai le 19 il giovane ha consigliato una zona appartata, in realtà un’area dismessa, prima un buco in un muro di cinta, poi un casolare diroccato, una tana per vagabondi, eroinomani, rapinatori che svuotano portafogli e zaini. Via Vercelli, l’indirizzo. Qui ha iniziato a massacrarla, calci e pugni. Poi l’ha obbligata a bere vodka. E l’ha violentata.
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Prima di perdere quasi conoscenza, la ragazzina ha urlato. Alcuni residenti della zona hanno sentito le grida e chiamato i soccorsi. La prima a intervenire è stata una pattuglia della polizia locale. Per arrestarlo sono serviti i rinforzi. In quattro e ancora non riuscivano a tenerlo fermo, tanto si agitava e ribellava. In cella di sicurezza s’è subito addormentato, forse anche a causa dell’alcol.

Vincenzo Zingarelli, 54 anni è uno dei residenti. Ha spiegato al Corriere: «Ero appena tornato a casa, avevo acceso la televisione e mi sono accorto verso le sette e venti che stavano arrivando macchine della polizia, con la sirena, una dopo l’altra… Sono sceso… La ragazza era contro al muro, rannicchiata, tremava, non diceva nulla, emetteva lunghi singhiozzi… Mi hanno detto che è stata portata in ospedale. Una scena disumana. L’unico rammarico è di non essere riuscito a fermare quel tizio: se l’avessi visto, sarei sceso di casa con un bastone».

Timoroso che le sue urla, come appunto successo, avrebbero potuto procurargli dei guai, allora il 21enne ha rivestito di corsa la ragazzina mettendogli gli abiti al contrario pur di fare in fretta, trascinarla via, in maniera tale che non sarebbe rimasta sola in attesa dei soccorritori, dunque testimone di quanto subìto. Al comando dei vigili, che sui fatti han scelto, e non si capisce la ragione, l’esasperato riserbo, lo stupratore ha resistito a oltranza per evitare il fotosegnalamento.

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Ultimo Aggiornamento: 16/04/2025 11:03

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