
Papa Francesco introduce nuove regole per le offerte delle messe: cosa cambia – Con un decreto rivoluzionario, Papa Francesco ha deciso di mettere ordine nella gestione delle offerte delle messe. Questo intervento, che entrerà in vigore a partire dalla Pasqua, mira a combattere le pratiche irregolari spesso associate a questo atto spirituale. Il Vaticano ha sottolineato l’importanza di trasparenza e correttezza, evidenziando un problema poco noto che è diventato più pressante a causa della carenza di vocazioni e degli oneri amministrativi delle parrocchie. (continua a leggere dopo le foto)
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Un Giro di Vite contro le Prassi Abusive
Il decreto, firmato da Jorge Mario Bergoglio durante la Domenica delle Palme, è stato elaborato dal dicastero del Clero sotto la guida del cardinale Lazzaro You Heung Sik. Questo documento rappresenta una stretta significativa contro le “prassi abusive” nella gestione delle offerte. Viene ribadito che tali donazioni non devono essere considerate un “prezzo di vendita” di un servizio religioso, poiché ciò costituirebbe un atto simoniaco, uno dei peccati più gravi secondo la dottrina cristiana. (continua a leggere dopo le foto)

Trasparenza e Correttezza nelle Offerte
Tra le irregolarità più gravi, come riportato da Repubblica, c’è l’accorpamento di più offerte da fedeli diversi per una sola celebrazione, spesso senza informare i donatori. Questa pratica viola il principio della singola intenzione per ciascuna messa e solleva dubbi sulla trasparenza nella gestione delle somme offerte. Il decreto affronta anche la questione dei “tariffari“ presenti in alcune parrocchie, che fissano un costo per battesimi, comunioni e altre celebrazioni, in contrasto con lo spirito di gratuità dei sacramenti.
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Obiettivi della Riforma
La riforma ha un obiettivo preciso: evitare che il rapporto tra i fedeli e la Chiesa sia influenzato da logiche commerciali. Ai sacerdoti è vietato trattenere per sé più di un’offerta per messa. Il celebrante può ricevere solo quella relativa all’intenzione singola, mentre le altre offerte devono essere gestite in modo trasparente e condiviso, evitando ogni forma di arricchimento personale. “L’intenzione della messa deve rimanere un atto spirituale e non economico”, si legge nel decreto. (continua a leggere dopo le foto)

Controlli e Sanzioni
Le violazioni non resteranno impunite. I sacerdoti che non rispetteranno la nuova normativa rischiano sanzioni disciplinari e penali. Il decreto sottolinea che le diocesi dovranno vigilare con maggiore attenzione sulla raccolta, registrazione e distribuzione delle offerte, introducendo controlli più rigorosi. In un periodo in cui la fiducia nelle istituzioni religiose è messa a dura prova, Papa Francesco riafferma con forza che il sacro non può essere oggetto di mercimonio, in linea con il suo pontificato votato alla trasparenza e alla lotta contro la corruzione nella Chiesa.