
Una recente decisione dell’organismo di vigilanza sui media ha portato all’applicazione di una sanzione pecuniaria altissima nei confronti di un noto gruppo editoriale per la violazione delle norme che tutelano i diritti fondamentali della persona nel contesto audiovisivo. La delibera è stata approvata a maggioranza, con l’unico voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, e si riferisce a quanto trasmesso durante una puntata del programma radiofonico “La Zanzara” del 28 novembre 2024.
Secondo quanto riportato dall’Autorità, la violazione riguarda dichiarazioni gravemente discriminatorie espresse in diretta da un ospite molto noto, che ha utilizzato frasi fortemente offensive nei confronti della comunità musulmana. In particolare, l’ospite avrebbe affermato: «i musulmani, ma io gli sparerei in bocca» e «io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori». Tali espressioni sono state ritenute lesive della dignità umana, e idonee a incitare all’odio e alla discriminazione.

La sanzione pecuniaria ammonta a 150mila euro. L’episodio si è verificato all’interno di uno dei programmi più discussi del palinsesto radiofonico, noto per i toni provocatori e il linguaggio diretto, spesso ai limiti del consentito. Nonostante il ruolo distinto dei conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, l’Autorità ha ritenuto che essi non abbiano agito in modo sufficientemente incisivo per contenere gli effetti delle parole dell’ospite Vittorio Feltri, lasciando che le sue affermazioni si diffondessero senza un’adeguata contestazione o raddrizzamento del dibattito. “I musulmani sono inferiori, gli sparerei in bocca”, aveva detto il giornalista
Nella nota ufficiale, si precisa come il contenuto andasse in evidente contrasto con l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che proibisce ogni forma di discriminazione, anche basata sulla religione. Alla luce della gravità dell’accaduto, è stato deciso di trasmettere una copia della delibera all’Ordine dei giornalisti di riferimento, affinché vengano avviate eventuali valutazioni disciplinari a carico dei professionisti coinvolti.
L’episodio ha riacceso il dibattito su quali limiti debbano essere posti alla libertà di parola nei media e su quanto responsabilità editoriale e doveri professionali debbano prevalere in contesti di informazione o intrattenimento. Intanto, la sanzione rappresenta un segnale chiaro sul fatto che certe affermazioni, anche se pronunciate in un contesto di satira o polemica, non possano essere tollerate quando superano la soglia dell’odio. Anche tanti utenti adesso auspicano la chiusura del programma che rischia davvero grosso