
Carlo Ancelotti è ormai fuori dal Real Madrid. L’eliminazione in Champions League per mano dell’Arsenal ha segnato il punto di non ritorno. Secondo quanto riportato da Sky Sports News, il Mister italiano resterà solo fino alla finale di Coppa del Re contro il Barcellona, in programma il 26 aprile.
Dopo quel match si consumerà l’addio, anticipato rispetto alla naturale scadenza del contratto, fissata per giugno 2026. Nonostante le merengues siano ancora in corsa per la Liga – a quattro punti dai blaugrana, con lo scontro diretto l’11 maggio – il club ha deciso: il ciclo è concluso.
Ancelotti lo lascia intuire: “Il futuro? Non mi interessa”
Nella conferenza stampa post-eliminazione, il tecnico italiano ha pronunciato parole che sanno di congedo: “Il futuro? Non lo so e non mi interessa saperlo”. Un’affermazione che lascia pochi dubbi. Il tecnico emiliano è consapevole che il fallimento di quest’anno, iniziato sotto grandi auspici con l’arrivo di M’Bappe, è stato troppo fragoroso per essere accettato.
Anche i rapporti deteriorati con i giocatori hanno accelerato l’addio del Mister italiano. Che, però, sembra avere già un’alternativa. E che alternativa. La panchina del Brasile lo aspetta. La CBF sarebbe pronta ad affidargli la guida della Selecao già nelle prossime settimane, bruciando i tempi in modo da averlo già operativo in vista delle gare di qualificazione mondiale di giugno contro Ecuador e Paraguay.

La mossa del Brasile: perché Ancelotti serve subito
La disfatta contro l’Argentina (1-4) ha lasciato la Seleção ferita e in difficoltà. L’ex ct è stato sollevato dall’incarico e la qualificazione è tutt’altro che blindata. Il quarto posto nel girone tiene il Brasile a galla, ma l’ambiente è scosso e spaventato.
La federazione vuole correre ai ripari. Serve una guida esperta, capace di motivare i campioni e restituire credibilità. Ancelotti è considerato il profilo perfetto. La sua esperienza, la gestione dello spogliatoio, i trofei vinti: il mix ideale per risollevare una Nazionale in crisi. Ecco perché l’obiettivo è chiaro: averlo in panchina già da giugno.
Real, il dopo Ancelotti è un rebus: Alonso o Klopp?
Mentre Ancelotti guarda al futuro con un commiato che conferma la sua solita eleganza – “Quando tutto finirà, dirò solo grazie” – il Real si prepara a scegliere il successore. Ma non sarà semplice, perché la panchina dei Blancos è diversa da tutte le altre, e guidare la squadra che ha vinto 6 delle ultime 10 Champions non è cosa da tutti.
In pole c’è Xabi Alonso, allenatore emergente del Bayer Leverkusen, già nella famiglia madridista da giocatore. Ma negli ultimi giorni è tornato prepotentemente alla ribalta anche Jürgen Klopp, libero dopo la lunga esperienza al Liverpool e profilo di altissimo livello. Insomma, a Madrid si chiude una pagina importante. Ma Ancelotti, a Rio de Janeiro, si prepara a cominciarne un’altra.