
Carmine Parlato era un uomo che amava profondamente il suo lavoro. Non lo considerava soltanto un mestiere, ma una vocazione che lo accompagnava da decenni. A 59 anni, originario di Vico Equense e residente a Castellammare di Stabia, era diventato operatore di bordo sulla Funivia del Faito per l’Ente Autonomo Volturno. Una scelta di vita, non solo professionale, che lo aveva reso parte di quella montagna e dei suoi panorami, ogni giorno condivisi con turisti e pendolari.
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La passione per i trasporti, vissuta con dedizione
Parlato, iscritto alla Filt Cgil, era passato per i Trasporti Vesuviani, poi in Vesuviana Mobilità e infine in EAV, dove aveva scelto la funivia. Una passione che traspariva nelle sue foto, scattate ai vagoni e postate sui social con l’entusiasmo di chi vive il lavoro come una parte della propria identità. “Voglio ricordarti per come sei sempre stato, un ragazzo d’oro”, ha scritto un collega commosso. Le sue giornate erano fatte di sorrisi, parole gentili, disponibilità.
La tragedia della Funivia del Faito, che ha spezzato la vita a quattro persone, ha lasciato un dolore che attraversa intere comunità, a partire da Vico Equense, che piange uno dei suoi figli più amati. Carmine lascia la moglie e un figlio di 22 anni. “Una persona squisita, che non meritava un destino così crudele”, hanno scritto gli amici. E ancora: “Sempre disponibile, sempre sereno, sempre gentile. Uno che c’era, per tutti”.
Il cordoglio dei sindacati e la richiesta di verità
“Siamo di fronte a una tragedia che lascia senza fiato”, è il commento della Filt Cgil, con i segretari Angelo Lustro e Nicola Ricci che, pur nel dolore, richiamano la necessità di accertare le cause e le responsabilità. È un messaggio chiaro: il tempo del silenzio e del rispetto per le vittime sarà seguito dal tempo della giustizia.
Carmine Parlato non era solo un dipendente dell’EAV. Era il volto sorridente che accoglieva i passeggeri, era la voce rassicurante che dava indicazioni, era la mano tesa nei momenti di difficoltà. E soprattutto era un uomo perbene, di quelli che oggi mancano e che domani saranno ricordati come esempio.
Il suo ultimo viaggio non era previsto, ma chi lo ha conosciuto sa che continuerà a vivere nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di incrociare il suo cammino.