
Fratelli d’Italia consolida il primato che da lungo tempo detiene sia alle urne, sia nei sondaggi, tornando a salire. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Istituto Noto per la trasmissione Porta a Porta, che fotografa le intenzioni di voto degli italiani ad aprile 2025.
Il partito guidato da Giorgia Meloni cresce di un ulteriore mezzo punto e raggiunge un clamoroso 31% che rafforza la sua posizione di forza nel panorama politico. Una bella soddisfazione per la Premier, impegnata in una difficile opera di mediazione con il Presidente degli Stati Uniti Trump sulla questione dei dazi.
Pd in flessione, ma resta secondo
Se FdI guadagna terreno, il Partito Democratico scivola ancora e perde 0,5 punti percentuali. La formazione guidata da Elly Schlein si attesta al 22%. Un segnale di rallentamento che coincide con la difficoltà di consolidare il consenso dopo un periodo di crescita costante. Gli elettori sembrano essere delusi dalle tante divisioni interne al partito.
M5S in ripresa, Lega e Forza Italia giù
In controtendenza il Movimento 5 Stelle, che recupera un punto secco e risale fino al 13%, mostrando segnali di vitalità dopo mesi di stagnazione. La politica aggressiva di Conte, soprattutto sul tema del riarmo europeo, che vede contraria una netta maggioranza degli italiani, sembra pagare.

Cattive notizie invece per gli alleati di governo della Premier, che sono in un momento di difficoltà. Perde terreno la Lega, che arretra al 9% (-0,5%), e anche Forza Italia segue lo stesso destino, fermandosi all’8,5%, anch’essa in calo di mezzo punto. Le liti continue e le divisioni che mettono a rischio la stabilità del governo risultano quindi respingenti per gli elettori.
I centristi fermi, calano i Moderati
Sul fronte dei partiti minori, si registra stabilità per Alleanza Verdi e Sinistra (5,5%), Azione (3%), Italia Viva (2,5%) e +Europa (2%). Tutti confermano i dati della precedente rilevazione. Noi Moderati, invece, è l’unico tra i piccoli a perdere terreno: scende all’1,5% (-0,5%).
Nonostante il buon dato di FdI, la coalizione di centrodestra perde un punto complessivo e si attesta al 50%.Il centrosinistra, penalizzato soprattutto dal calo del Pd, perde a sua volta mezzo punto e si ferma al 29,5%. Ma anche in caso di costruzione di un campo largo (Pd, M5S, Verdi-Sinistra e altri), la coalizione si fermerebbe al 48%, con una flessione di 0,5 punti rispetto alla rilevazione di marzo. Inalterato il dato degli astenuti e indecisi, che restano al 45%, segno che quasi metà dell’elettorato continua a essere sfiduciato dalla politica.