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Meloni-Trump, l’annuncio della Premier: “Lieta che il Presidente abbia accettato l’invito in Italia ”

Pubblicato: 17/04/2025 15:46

In un’America già proiettata verso la campagna elettorale, Giorgia Meloni si ritaglia un ruolo da protagonista sul palcoscenico internazionale, facendo tappa a Washington per incontrare Donald Trump. Un colloquio che ha avuto il sapore di un posizionamento politico strategico, più che di una semplice visita istituzionale. Non solo un incontro tra leader, ma un segnale chiaro all’Europa e agli Stati Uniti stessi: l’Italia, con Meloni, ambisce a diventare ponte e interlocutore privilegiato tra le due sponde dell’Atlantico.

19.40 – Trump a Meloni: “Non posso fare meglio di così, vero?
«Penso che sia un grande Primo Ministro. Penso che stia facendo un lavoro fantastico in Italia… È una delle vere leader del mondo». Così Trump su Giorgia Meloni alla Casa Bianca. «Non posso fare meglio di così, vero?», scherza poi con la premier, che ridendo replica: «No no, per me basta così, finiamo la conferenza».

Un invito e una promessa di ascol

Accoglienza da star e convergenze politiche

Ad accoglierla un Trump entusiasta: “Great person”, ha detto riferendosi alla premier. “Ha fatto un ottimo lavoro, è rispettata da tutti”. Non è mancato l’allineamento su temi cari alla destra conservatrice: migrazioni, difesa, identità culturale. “Condivideremo la battaglia contro l’ideologia woke”, ha affermato Meloni, e ancora: “Renderemo l’Occidente grande”.

Un endorsement di forte valenza simbolica, se si considera che Meloni è la prima leader europea a essere ricevuta alla Casa Bianca dopo l’annuncio dei nuovi dazi voluti da Trump, e in un contesto in cui il tycoon sta ricostruendo la sua rete di alleati per un possibile ritorno alla presidenza.

Il nodo dei dazi e l’asse atlantico

Tema cruciale dell’incontro: le tariffe commerciali imposte da Trump, che hanno agitato le cancellerie europee. Meloni si è detta “sicura che si possa trovare un compromesso”, aprendo così la porta a un dialogo che la vede – potenzialmente – come voce mediatrice tra gli interessi economici europei e la politica protezionista americana.

In cambio, ha ribadito l’impegno dell’Italia a portare la spesa per la difesa al 2% del PIL, come richiesto dalla Nato e auspicato da Washington.

Una visita che sa di endorsement

Trump ha elogiato Meloni a più riprese, fino a definire l’Italia “il miglior alleato degli Usa… se resta Meloni premier”. Parole che hanno il sapore di un endorsement politico in piena regola, rivolto non solo a lei, ma anche ai movimenti conservatori europei che si ispirano al modello trumpiano.

Tra diplomazia e campagna elettorale

L’incontro ha avuto anche toni distensivi. Trump ha precisato di non aver mai definito gli europei “parassiti”, e di “non essere fan di Zelensky”, ma senza attribuirgli la responsabilità della guerra. Tuttavia, le sue dichiarazioni su Biden – “il peggior presidente della storia americana” – hanno riportato l’attenzione sulla sua corsa alla Casa Bianca.

Meloni, da parte sua, ha mantenuto un profilo istituzionale, ma non ha mancato di consolidare la sua immagine come figura di riferimento del nuovo conservatorismo occidentale.

Conclusione

Il viaggio a Washington si chiude con la premier italiana proiettata in una dimensione geopolitica nuova, non più soltanto espressione di una destra nazionale, ma punto di riferimento di un blocco transatlantico conservatore. La sua agenda, fatta di sicurezza, difesa e battaglia culturale, trova sponde forti nella destra americana. E il suo ruolo, almeno nell’immediato, sembra destinato a crescere.

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Ultimo Aggiornamento: 17/04/2025 23:38

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