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Il mistero di Liliana Resinovich: nuove rivelazioni mettono in dubbio le certezze

Pubblicato: 18/04/2025 11:35
"Ecco cosa ho visto nei video". Lo studio condotto dall'analista forense Sara Capoccitti

Le immagini di videosorveglianza che avrebbero dovuto chiarire il mistero della scomparsa di Liliana Resinovich, svanita nel nulla il 14 dicembre 2021 a Trieste, anziché risolvere il caso, lo complicano ulteriormente. La figura femminile ripresa nei video, mentre si muove tra i cassonetti di via San Cilino, la scuola di polizia in via Chiesa e le strisce pedonali di piazzale Gioberti, è al centro di un acceso dibattito. Gli investigatori ritenevano si trattasse dell’ultimo tragitto compiuto da Liliana, ma nuove analisi mettono tutto in discussione.

Un’analisi che cambia le carte in tavola

Sara Capoccitti, esperta criminalista e analista forense, ha collaborato con Luca Macerola della Leica per analizzare i video in questione. In un’intervista a IlGiornale, ha dichiarato: “Non c’è certezza scientifica per affermare che quella sia Liliana Resinovich”. Questo mette in dubbio le certezze della procura, che finora aveva considerato quei video come prova dell’ultima apparizione della donna.

Capoccitti ha spiegato a LaPresse di aver creato un modello digitale dettagliato dei luoghi ripresi, reso navigabile con un software avanzato, per verificare con precisione scientifica se l’immagine catturata fosse davvero quella di Liliana.

Limiti tecnologici e incongruenze

Uno dei problemi principali è rappresentato dai limiti tecnologici delle telecamere in piazzale Gioberti. Le immagini sono costituite da una cinquantina di pixel, rendendo impossibile un riconoscimento certo, soprattutto perché il volto è coperto da mascherina e scaldacollo. “Non è possibile esaminare i parametri biometrici del viso”, ha sottolineato l’esperta. Per ovviare a queste limitazioni, il team sta analizzando video privati di Liliana per confrontare il suo modo di camminare con quello della figura ripresa.

Ulteriori discrepanze emergono dal confronto tra la donna dei video e Liliana. La donna ripresa è alta circa 156,6 centimetri, mentre il marito di Liliana ha dichiarato un’altezza di un metro e mezzo. Anche l’abbigliamento non coincide: i pantaloni appaiono più chiari, la borsa ha dimensioni diverse, e lo scaldacollo nero non è mai stato ritrovato.

Comportamenti sospetti e nuovi dubbi

Capoccitti solleva anche dubbi sul comportamento di Liliana il giorno della scomparsa. Secondo l’amante Claudio Sterpin, Liliana avrebbe detto di voler andare in un negozio Wind per cambiare telefono, ma è uscita senza i cellulari, il portafoglio e i documenti, e senza chiudere la porta di casa con entrambe le chiavi. Il marito, Sebastiano Visintin, ha però trovato la porta chiusa a doppia mandata, alimentando ulteriori interrogativi.

Queste discrepanze rendono il caso ancora più complesso. Le immagini che avrebbero dovuto fornire risposte potrebbero non rappresentare affatto Liliana, mettendo a rischio l’intero impianto investigativo della procura. La ricerca della verità continua, con esperti forensi al lavoro e l’opinione pubblica divisa. Il caso Resinovich rimane un enigma irrisolto, con molti ostacoli ancora da superare.

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Ultimo Aggiornamento: 18/04/2025 11:39

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