
È accaduto in pochi istanti, nel cuore della notte. Un boato che ha squarciato il silenzio, intorno alle 2:15 di sabato. Due auto che si incrociano in un punto critico, su una provinciale dal traffico spesso trascurato, ma non per questo meno pericoloso. Le lamiere accartocciate, i fari ancora accesi nel buio, le urla dei primi soccorritori. La scena che si è presentata ai sanitari è stata drammatica.
Due vetture si sono scontrate con estrema violenza nei pressi di un ponte che sovrasta un tratto autostradale. Le dinamiche dell’incidente sono ancora sotto esame, ma l’impatto è stato tanto potente da rendere necessario l’intervento coordinato di ambulanze, Vigili del Fuoco e Carabinieri. Una delle auto rientrava da un viaggio: a bordo tre persone, tutte provenienti dallo stesso comune. L’altra era guidata da un ragazzo di 22 anni che viaggiava da solo.

Solo in un secondo momento è emerso che la vittima è un uomo di 62 anni, conosciuto e stimato nella sua città. Era al volante della vettura che stava riportando a casa i passeggeri provenienti dall’aeroporto. I due amici che erano con lui sono rimasti gravemente feriti e sono stati trasportati d’urgenza in codice rosso in ospedale. Il giovane conducente dell’altro mezzo è stato ricoverato con traumi seri.
La macchina dei soccorsi si è attivata in pochi minuti. Ambulanze da più comuni si sono dirette verso il luogo dell’incidente, tra cui mezzi del 118 partiti da tre diverse città. I feriti sono stati trasferiti agli ospedali di Andria e Barletta, dove l’équipe ortopedica si è subito messa al lavoro. Nel frattempo, le operazioni di soccorso sono state affidate anche ai Vigili del Fuoco, impegnati in manovre delicate tra lamiere contorte e detriti sparsi su tutta la carreggiata.
La strada è rimasta chiusa per ore. Solo all’alba, dopo le sei, il tratto è stato riaperto al traffico grazie all’intervento del servizio di rimozione e pulizia. I Carabinieri, intanto, continuano a indagare per ricostruire l’esatta dinamica del tragico scontro. Sullo sfondo, il dolore di una comunità che si ritrova, ancora una volta, a piangere un proprio concittadino.