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“Intellettuali contro Israele? Una mappa per capire

Pubblicato: 20/04/2025 18:02

Nathan Greppi non poteva che scegliere la formula del baedeker per affrontare un tema così complesso e controverso come il riemergere aggressivo nel mondo occidentale dell’antisemitismo/antisionismo dopo la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023. Raccogliendo e analizzando una miriade di fonti anglosassoni e italiane, l’autore ha compilato una sorta di guida culturale e politica che consente – a chi fosse realmente interessato – di comprendere che cosa è accaduto e sta accadendo e, in sostanza, attraverso quali canali viene diffuso il veleno di un pregiudizio antico nei confronti del popolo ebraico, e segnatamente dello Stato di Israele fondato nel 1948, sulla scia della Risoluzione 181 votata l’anno precedente dall’Assemblea generale dell’Onu. Con la fine del mandato britannico, gli ebrei tornarono a essere sovrani e indipendenti nella casa ancestrale dove, nonostante la diaspora, sono vissuti per millenni.

«Non abbiamo nessun altro paese», cantava nel 2015 Eden Ben Zaken in Shikorim Meahava (Ubriachi d’amore). L’amore per una Patria tanto attesa, “urlato”, nel 1975, dall’ebreo profugo dalla Libia Herbert Avraham Haggiag Pagani in Plaidoyer pour ma terre (Arringa per la mia terra). Due artisti per un amore, per la difesa del diritto di Israele di esistere in pace.

Il diritto di Israele a esistere

Quel diritto negato non solo dall’islamismo radicale, ma anche da intellettuali, artisti, politici, giornalisti occidentali, di quell’Occidente di cui Israele ha inteso essere parte integrante fin dalla sua nascita, assumendo il faticoso ruolo di bastione culturale verso le culture orientali, perfettamente legittime, ma diverse. Nathan Greppi si augura che il suo lavoro «possa essere utile a chiunque voglia approcciare questo argomento. Ciò che è successo dal 7 ottobre in poi dimostra che chiunque voglia battersi contro l’odio verso gli ebrei e il loro Stato-nazione, ha molto lavoro davanti a sé, perché gli avversari hanno avuto molto tempo e risorse per influenzare la società. Solo conoscendo le loro radici e le loro tattiche si può sperare di riuscire a contrastarli e di costruire un dibattito più sano sull’argomento». Un dibattito sano è l’obiettivo da perseguire. Questo suo La cultura dell’odio. Media, università e artisti contro Israele (Lindau, Torino 2025, pp. 421), è uno strumento potenzialmente efficace, se lo si affronta con onestà intellettuale.

Anti-israelismo e media

Senza l’ambizione di essere esaustivo – un saggio non può essere una enciclopedia – Greppi si concentra sul passato recente, scavando nell’anti-israelismo che, dopo il 1948, lentamene cresce nei media, nel mondo dello spettacolo e nelle università statunitensi, britanniche e canadesi. Ma, naturalmente dedica molta attenzione alla situazione italiana, segnalando come, subito dopo l’aggressione araba al neonato Stato ebraico, pur con qualche eccezione, la sinistra politica modifica la sua posizione e sposa la causa degli Stati arabi mediorentali e mediterranei (che espellono i loro cittadini ebrei) sostenuti dall’Unione Sovietica, che pure aveva votato a favore della Risoluzione 181. Mentre, per paradosso, anche qui con qualche eccezione, prevale un atteggiamento pro israeliano nelle destre, nel contesto della loro vocazione atlantista.

Episodi significativi di anti-israelismo

Impossibile in questa sede fare un elenco di fatti e notizie di cui il volume è ricchissimo. Simbolicamente, ricordiamo un episodio italiano. Risale alla guerra dei “Sei giorni”, 1967. Il Giornalista dell’organo del Pci L’Unità, Alberto Jacoviello entra nella tipografia dell’affine Paese Sera. Vede un titolo equilibrato su Israele nella prima pagina ancora di piombo e lo scaraventa a terra, poco prima che andasse in rotativa. Il direttore Fausto Coen si dimise per protesta. «Era un gesto teppistico – ricorderà – di pura marca fascista, una intimidazione diretta a quei redattori di Paese Sera che non si erano allineati alla linea del Pci, sempre più apertamente filo araba e antiisraeliana».

Un altro episodio, di attualità, in questo caso americano. Riguarda il film Marvel Capitan America: Brave New World. «Il trailer – spiega Greppi – è uscito il 12 luglio 2024. Sebbene tra gli attori principali si notava la presenza dell’israeliana Shira Haas […] è emerso che il suo personaggio è stato snaturato; nel 2022 era stato annunciato che avrebbe interpretato Sabra, una supereroina israeliana». La Marvel, attaccata da contestatori, cambiò soggetto. Shira Haas è diventata una agente russa.

Il contributo di Greppi

Lo studio di Greppi è arricchito dalla prefazione da Ugo Volli, professore onorario di Semeiotica del testo all’Università di Torino. Dopo il 7 ottobre – lamenta – al lutto «si è aggiunta progressivamente la percezione della freddezza, dell’incomprensione, della vera e propria ostilità di buona parte dell’opinione pubblica». «È stato – chiarisce – un trauma culturale e sociale, ma anche politico, perché la grande maggioranze delle aggressioni è venuta proprio da quell’area progressista più o meno estrema, con cui la maggior parte degli ebrei della diaspora, soprattutto gli americani, si identificano da generazioni […]. Mentre gli appoggi, benché spesso incerti e parziali, sono venuti dalle forze di destra, guardate tradizionalmente con sospetto per una supposta continuità con i responsabili della Shoah». «Evidentemente – nota Volli – la pedagogia della Memoria messa in atto negli ultimi decenni non ha funzionato. Anche perché c’è stata da un lato una generale strumentalizzazione del tema del genocidio, e dall’altro lato un uso politico banalizzante delle accuse di nostalgia per il nazifascismo. È necessario comprendere meglio la diffusione dell’antisemitismo, il suo carattere politicamente trasversale, il suo radicamento nella società». Tema complesso, sul quale peraltro si discute ormai da qualche anno. Il lavoro di Greppi, in questo senso, è un contributo utilissimo. Dati alla mano, costringere a riflettere, ad archiviare la tentazione di affidarsi superficialmente ai luoghi comuni.

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Ultimo Aggiornamento: 20/04/2025 18:03

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