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Il Papa è morto (forse, ma): complottisti ancora scatenati. Le “verità” alternative

Pubblicato: 21/04/2025 19:42

Il Papa è morto. È morto davvero, per davvero. Non in senso figurato, non come metafora, non in un sogno condiviso tra gesuiti e poteri forti. È morto questa mattina, nel suo letto, come accade agli uomini. Ma non ditelo ai complottisti.

Perché per loro non è morto. Oppure sì, ma da tempo. Oppure è morto adesso, ma non davvero. Perché quello vero era stato sostituito. Oppure ibernato. O magari fuggito in Patagonia sotto falso nome. Scegliete voi: nel menù della follia c’è sempre un’opzione per ogni palato.

Complotto alla Casa Santa Marta

Il corpo è lì, ma c’è chi scrive: “Perché non fanno vedere le immagini?”. C’è chi chiede l’autopsia, chi sospetta un avvelenamento, chi insinua che sia tutto un piano orchestrato per preparare un conclave già deciso. Alcuni vanno oltre: “È stato eliminato perché troppo buono”.

Il paradosso è che più il Papa è vicino al Vangelo, più diventa sospetto. Non ha mai avuto un orologio d’oro? Massone. Viveva a Santa Marta? Mossa strategica. Si faceva portare la borsa da solo? Sicuramente piena di microchip.

Il sosia del sosia del sosia

Da ore, come ogni volta che muore una figura pubblica, gira la teoria del sosia. Ma stavolta è più raffinata: non era un sosia qualsiasi, bensì un deepfake benedetto, un avatar pilotato da una regia segreta. Il vero Francesco, a seconda delle fonti, è morto nel 2019, nel 2021 o mai nato.

In alcuni gruppi si ipotizza che sia stato sostituito da un attore argentino già noto alla tv locale. In altri, che Francesco non sia mai esistito: una creatura mediatica, come Topo Gigio. C’è chi lo collega a Epstein, chi ai Rettiliani, chi al Patto di Marrakesh. È la comunione del sospetto: tutti insieme, nella rete, a celebrarne il mistero.

E il conclave? Già pronto su Telegram

Naturalmente, anche i cardinali fanno parte del gioco. Secondo alcune ricostruzioni, il nuovo Papa è già stato eletto via Zoom. Nome in codice: Pietro II, missione finale. Oppure sarà nero, oppure donna, oppure entrambi, o un robot. Basta con questa realtà troppo reale.

Nel frattempo, l’algoritmo lavora: meme, video, rivelazioni “shock”, voci “vicine al Vaticano” che però non hanno mai messo piede fuori da casa. E sotto ogni post, il solito mantra: “Svegliatevi!”. Come se dormire fosse peggio del vivere in un delirio permanente.

Il miracolo rovesciato

Così, mentre il mondo piange un uomo che ha cercato di portare misericordia in un tempo feroce, c’è chi preferisce un mondo senza misericordia, ma con più clic. La morte di Papa Francesco diventa l’ennesimo pretesto per credere di sapere tutto, contro ogni logica, contro ogni prova, contro ogni senso della realtà.

E forse il vero miracolo è questo: trasformare anche un evento sacro in una saga distopica per analfabeti funzionali. È morto un Papa. È nato, ancora una volta, un complotto.

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