
Si è rimessa in moto, come sempre accade dopo la morte di un Papa, l’antica macchina del Vaticano. Un sistema fatto di riti, regole e simboli che scatta con precisione millimetrica. Eppure, stavolta, è come se qualcosa fosse diverso. Perché è proprio quel meccanismo che Bergoglio ha agitato, corretto, aggirato in dodici anni di pontificato, a doversi ora occupare di lui. A guidare il cammino verso la tomba, quella già pronta a Santa Maria Maggiore, scelta dal Papa per restare vicino al popolo, lontano dalle tombe papali tradizionali.
Il tempo della sede vacante
Con la morte di Francesco, il timone della Chiesa passa automaticamente al collegio dei cardinali, incaricato solo dell’amministrazione ordinaria. Nulla può essere deciso sul futuro: per quello serve un nuovo Papa. Intanto però si parte, e si parte sul serio. La sede vacante è il momento più delicato, e Roma lo sa bene. Per questo da secoli le regole sono ferree: ogni passo è previsto, ogni giorno ha il suo rito. Da ieri tutto si muove verso un unico orizzonte: il Conclave.
I funerali: quando e dove
I funerali del Santo Padre si terranno sabato 26 aprile alle 10 di mattina, e verranno trasmessi in mondovisione. Domani la salma sarà traslata in San Pietro, dove resterà esposta fino a venerdì per l’ultimo saluto dei fedeli. Intanto, sono state diffuse le prime immagini della salma di Papa Francesco, con indosso la mitra bianca, la casula rossa e un rosario tra le mani.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato: ”Saremo presenti ai funerali del Papa, come è giusto che sia”. Giorgia Meloni, sarà ovviamente presente. La premier ha annullato gli impegni internazionali previsti per il fine settimana. Presenti anche la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Chi sarà presente al funerale
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà, ha reso noto una fonte della presidenza. “L’ufficio del presidente è in attesa della data della sepoltura del Papa e sta preparando la visita del presidente a Roma per salutare il pontefice”, ha detto la fonte all’Afp.
Trump ha dato conferma della sua presenza: “Io e Melania ci saremo”.
L’ultima sera a Santa Marta
Jorge Mario Bergoglio è morto dove ha voluto vivere da Papa: non nei palazzi del potere, ma in quell’appartamento semplice di Casa Santa Marta che non ha mai voluto lasciare. La diagnosi è stata comunicata con discrezione: ictus, coma, arresto cardiocircolatorio irreversibile. L’ha firmata il medico personale, Andrea Arcangeli, uno dei pochi a essere rimasto accanto al Papa fino all’ultimo. Ieri sera, nella cappella della residenza, è iniziato il rito funebre: la bara è stata chiusa, i sigilli apposti, le stanze personali del Papa messe sotto chiave. Anche gli spazi del Palazzo Apostolico, sempre lasciati vuoti da Francesco, sono stati ufficialmente sigillati.
Il corpo resterà ancora un giorno a Santa Marta
Oggi la salma di Francesco resta nella cappella privata dove ogni giorno celebrava messa. Lì, nel silenzio, iniziano ad arrivare i primi cardinali, i collaboratori, gli amici più stretti. Un pellegrinaggio interno, prima che le porte si aprano al mondo. Domani, salvo cambi di programma, la bara sarà trasferita nella Basilica di San Pietro. Lì verrà esposta fino a venerdì sera, perché i fedeli possano rendergli omaggio. Nel frattempo, i cardinali presenti a Roma si riuniranno per la prima volta in Congregazione Generale, appuntamento chiave per cominciare a organizzare il futuro.
I funerali, con regole nuove volute dal Papa stesso
Saranno proprio i cardinali a decidere la data delle esequie, che per legge devono cadere tra il quarto e il sesto giorno dalla morte. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha anticipato il 26 aprile, sabato. Ma la conferma spetterà solo al Vaticano. E sarà comunque un funerale speciale: Francesco aveva cambiato le regole anche per questo. Non voleva orpelli, sfarzi, né simboli di potere. “Come un cristiano qualsiasi”, diceva. Non ci sarà la tripla bara, niente catafalco, né pastorale papale ad accompagnarlo. Solo una bara semplice, come quella di un parroco. Lo ha voluto così. E monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni, lo ha spiegato con parole chiare: “Non sarà il funerale di un sovrano, ma quello di un discepolo di Cristo”.
Tra i leader in arrivo anche Donald Trump
Malgrado la semplicità del rito, l’impatto sarà planetario. Capi di Stato da tutto il mondo hanno già annunciato la loro presenza. Tra i primi a confermare c’è stato Donald Trump, che arriverà a Roma con la moglie Melania. Sarà un evento globale, inevitabilmente, anche se Francesco avrebbe preferito il contrario.
Il calendario dopo le esequie
Dopo il funerale, comincerà il tempo dei novendiali, nove giorni di messe in suffragio. Nel frattempo, i cardinali continueranno le riunioni preparatorie, quelle in cui si confrontano, si ascoltano, si annusano. Solo alla fine di questo percorso, tra due settimane al massimo, scatterà il Conclave vero e proprio. Il termine ultimo è il 10 maggio.
E per allora Francesco sarà già sotto terra, nella basilica che amava più di ogni altra. Sarà il primo Papa del Novecento a non essere sepolto in Vaticano, ma non il primo nella storia. Lo aveva detto lui stesso, ricordando Adriano VI, l’unico Papa olandese, che nel Cinquecento domandò perdono “per i peccati della Curia romana”. Un gesto che a Francesco è sempre rimasto impresso. “Coraggioso, oggi avrebbe tanto lavoro da fare”, aveva sussurrato con amarezza. Come se sapesse che presto, quel lavoro, avrebbe dovuto lasciarlo ad altri.