
Con la morte di papa Francesco, a Roma è scattato un imponente piano di sicurezza. L’area intorno a piazza San Pietro è già presidiata da forze dell’ordine potenziate, con no fly zone attiva, percorsi dedicati ai fedeli e la sala operativa della Questura in funzione continua.
Il prefetto Lamberto Giannini ha convocato due riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con i vertici delle forze dell’ordine, la gendarmeria vaticana e il sindaco Roberto Gualtieri. L’obiettivo: garantire che l’intero periodo di transizione e, soprattutto, i funerali del Pontefice, si svolgano nel rispetto e nella massima sicurezza.
La premier Giorgia Meloni ha incaricato il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano di coordinare la gestione dell’evento, escludendo solo gli aspetti legati alla sicurezza. Il Dipartimento si occuperà dell’organizzazione dei presìdi sanitari, della distribuzione dell’acqua, del potenziamento delle reti telefoniche e della regolazione dei flussi di pellegrini.
L’intera città è coinvolta in un’operazione di portata internazionale. Previsti controlli nel sottosuolo, la presenza di tiratori scelti, unità cinofile, artificieri, motociclisti e persino la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere. In azione anche le squadre Nbcr dei vigili del fuoco (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) e i reparti Saf, specializzati in soccorsi complessi.
Piazza San Pietro sarà accessibile solo attraverso varchi con metal detector e sorveglianza armata. In campo anche dispositivi anti-drone e il costante monitoraggio delle telecamere cittadine. Pronto il sistema sanitario, con ambulanze dislocate e ospedali allertati.
Sotto osservazione speciale anche aeroporti, stazioni ferroviarie, caselli autostradali e le principali arterie della Capitale. I controlli si estendono anche alle stazioni della metro, al centro storico e a tutti gli obiettivi sensibili, mentre Roma si prepara ad accogliere migliaia di fedeli e le massime cariche internazionali.