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Zelensky apre a negoziati diretti con Mosca: «Pronti dopo il cessate il fuoco»

Pubblicato: 22/04/2025 19:36

KIEV – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che Kiev è pronta ad avviare negoziati diretti con Mosca, a condizione che venga rispettato un cessate il fuoco. Un segnale politico forte, pronunciato nel cuore di una fase militare ancora tesa, ma che lascia intravedere la possibilità di una svolta diplomatica. «Dopo il cessate il fuoco siamo pronti a sederci in qualsiasi forma», ha detto Zelensky, lasciando aperto il ventaglio delle opzioni sul piano del dialogo, finora sempre vincolato alla presenza di mediatori terzi o al rispetto di condizioni preliminari.

L’apertura arriva in un momento delicato. Le forze russe hanno intensificato nelle ultime settimane gli attacchi aerei, colpendo infrastrutture civili e porti del sud, mentre l’Ucraina cerca di mantenere la pressione diplomatica sugli alleati occidentali per evitare una progressiva erosione del sostegno militare. A questo proposito, Zelensky ha sottolineato che Kiev sta ricevendo solo l’assistenza già approvata dall’ex presidente Joe Biden, un passaggio che suona come un’allusione preoccupata all’incertezza che circonda l’approccio della nuova amministrazione statunitense.

Nel frattempo, anche Mosca ha lasciato filtrare segnali ambigui. Il presidente Vladimir Putin avrebbe manifestato disponibilità a prendere in considerazione una ripresa del dialogo, sebbene il Cremlino continui a ribadire la necessità che Kiev revochi formalmente il decreto che vieta negoziati diretti con l’attuale leadership russa. Sul piano militare, però, la realtà resta dura: nuovi raid su Odessa, droni sulla capitale, vittime civili. La “tregua di Pasqua” annunciata da Mosca si è rivelata breve e parziale, rafforzando la convinzione ucraina che ogni vera apertura vada accompagnata da garanzie concrete.

In questo contesto, Zelensky ha annunciato la partecipazione dell’Ucraina a un vertice a Londra con Stati Uniti, Regno Unito e Francia, previsto per mercoledì, con al centro proprio la possibilità di un cessate il fuoco incondizionato. Ma è anche sul piano simbolico che si gioca una partita delicata: sabato, ai funerali di Papa Francesco in Vaticano, Zelensky vorrebbe incontrare il presidente Donald Trump. Non è solo una questione protocollare. È la ricerca di un confronto diretto con chi oggi guida la prima potenza mondiale e che, finora, ha mantenuto una linea ambigua sull’intervento americano in Ucraina.

Il clima resta dunque sospeso tra l’attesa e la diffidenza. Gli appelli europei a Mosca perché dimostri una volontà reale di de-escalation si sommano a una consapevolezza diffusa: il tempo della guerra si sta allungando pericolosamente, e ogni spiraglio diplomatico, anche il più esile, va osservato con lucidità ma anche con una dose di prudente scetticismo.

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