Il boato è arrivato all’improvviso, come uno squarcio nel tempo ordinario di un sabato qualunque. Tre esplosioni, a distanza di pochi secondi l’una dall’altra, hanno lacerato il silenzio e trascinato la città in un presente di vetro infranto e sirene. I testimoni parlano di un lampo, un’onda che ha fatto tremare il terreno, e poi di fumo: denso, nero, salito in cielo come un segnale incomprensibile.
All’inizio nessuno ha capito. C’erano famiglie, bambini, uomini d’affari con il telefono in mano e lo sguardo distratto. Poi è arrivata la paura. Quella che si insinua sotto pelle quando non c’è più nulla da spiegare e solo il rumore delle urla dice che qualcosa è successo. Che qualcosa è cominciato.

Tre forti esplosioni hanno colpito il centro commerciale Afimall City, nel cuore di Mosca, generando panico tra i presenti e una densa colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Secondo le prime testimonianze, il fragore è stato udito distintamente anche nei quartieri limitrofi, mentre l’edificio veniva parzialmente evacuato.
Fonti vicine al Cremlino parlano di un’esplosione iniziale avvenuta nel parcheggio sotterraneo, dove un’auto avrebbe preso fuoco innescando una sequenza di detonazioni. Il rogo ha poi coinvolto altri veicoli e strutture interne, alimentando le fiamme e complicando l’intervento dei servizi di emergenza, giunti sul posto in pochi minuti.
Non si hanno ancora conferme ufficiali su vittime o feriti, mentre le autorità mantengono il massimo riserbo sull’entità dei danni. La causa dell’esplosione resta al momento incerta: si indaga in parallelo su ipotesi accidentali, ma non viene esclusa una pista più grave legata a un atto di sabotaggio o un attentato terroristico. Le prossime ore saranno decisive per chiarire i contorni di quanto accaduto.