
Un intervento dirompente quello del filosofo Massimo Cacciari a Otto e mezzo su La7, dove ha criticato duramente le commemorazioni ufficiali per la morte di Papa Francesco. Ospite di Lilli Gruber, Cacciari ha messo sotto accusa le dichiarazioni di lutto espresse in Parlamento da esponenti della maggioranza, tra cui la premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Ma dove?“, ha esclamato incredulo, riferendosi alle parole ufficiali dei leader politici.
Cacciari esprime preoccupazione anche per il futuro del pontificato e la direzione che prenderà il prossimo Papa, soprattutto in ambito geopolitico. Secondo il filosofo, l’elezione del successore di Francesco potrebbe segnare una svolta conservatrice: “Se non ci sarà una posizione europea compatta per proseguire la linea di Bergoglio, il clero anglosassone e americano sarà determinante nell’imporre una figura moderata”. (Continua dopo le foto)

Cacciari, la dura critica alla commemorazione di Papa Francesco in Parlamento
“Lo spettacolo vergognoso che ha offerto gran parte del Parlamento e questa esibizione di ipocrisia è peggiore del fariseismo – ha detto Cacciari – perché i farisei erano una cosa seria. Quelle a cui abbiamo assistito sono solo miserie locali, che denunciano una profonda decadenza etico-politica italiana a tutti i livelli”. Parole forti che esprimono l’amarezza di chi vede nella retorica post mortem un gesto vuoto, disgiunto dall’azione politica quotidiana.
L’intervento di Massimo Cacciari è un atto d’accusa non solo verso la classe politica italiana, ma verso un sistema di potere incapace di riconoscere la coerenza e il coraggio morale. “Commemorare Papa Francesco senza aver mai accolto il suo messaggio è la peggiore forma di ipocrisia”, ha detto senza mezzi termini. Parole che arrivano mentre il mondo cattolico si interroga sul futuro e la politica internazionale fatica a trovare nuove figure di riferimento. Per Cacciari, l’eredità di Bergoglio è tanto più fragile quanto più viene strumentalizzata in chiave simbolica, senza che vi sia un reale impegno nel proseguire il suo cammino. (Continua dopo le foto)


Bergoglio: l’ultima voce morale nei conflitti globali
Per Cacciari, Papa Francesco era l’ultima vera voce morale nel contesto geopolitico attuale. “La sua era l’unica voce dotata di effettiva autorità morale e politica, capace di indicare una via di ragionevolezza nei conflitti drammatici della terza guerra mondiale a pezzi”, ha affermato, richiamando una frase spesso usata da Bergoglio.
Il filosofo ha sottolineato la posizione del Papa sulla guerra in Ucraina, criticando l’assenza di strategie diplomatiche serie da parte delle potenze occidentali. “Aveva indicato la necessità di giungere a un armistizio e a una trattativa seria di pace, cosa che nessun altro leader ha avuto il coraggio o la credibilità di sostenere”, ha ribadito. Non è mancato il riferimento alla questione israelo-palestinese, dove Papa Francesco ha “denunciato, come dovrebbe fare ogni persona dotata di intelletto, la sciagurata politica di Israele verso i palestinesi, politica appoggiata dagli USA”.
Una voce laica, oltre la fede
Cacciari sottolinea che la forza del messaggio di Francesco non risiedeva solo nella sua fede, ma in una struttura di pensiero profondamente razionale. “Naturalmente era una voce mossa dalla sua fede cristiana, ma, al di là di questo, incarnava una posizione del tutto laica, dal punto di vista dei principi e dell’ordine logico delle argomentazioni”.
Un richiamo forte alla natura universale e umanistica del pontificato di Francesco, capace di parlare a credenti e non, di costruire ponti tra popoli e di difendere la dignità umana come valore assoluto, in un contesto internazionale sempre più frammentato e violento.