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Chiusa la bara, quel particolare sul viso di Papa Francesco: cosa significa

Pubblicato: 25/04/2025 19:23

Nel momento più intimo e solenne dei funerali papali, quando tutto è già stato detto e pregato, un gesto silenzioso conclude il lungo cammino terreno del Pontefice: un velo di seta bianca viene posato sul suo volto. È un atto semplice, ma carico di significati profondi, radicati nella tradizione e nella liturgia della Chiesa.

Il bianco, nella simbologia cristiana, è il colore della luce e della resurrezione, della purezza e della gloria. Coprire il volto del Papa con questo velo significa riconoscerne la santità, ma anche sancire un confine: quello tra la sua presenza visibile nel mondo e il mistero della morte. È il momento in cui il Papa non è più il pastore della Chiesa in terra, ma una creatura che si consegna al giudizio e alla misericordia di Dio.

Un gesto che separa il tempo dall’eternità

Quel velo segna una soglia. È il gesto che separa il tempo dell’uomo da quello dell’eternità. Non è una copertura per nascondere, ma per custodire. Non vela per sottrarre, ma per proteggere il mistero. In quel gesto si concentra l’intera teologia del morire cristiano: la morte come passaggio, come consegna, come mistero che non va esibito ma accolto nel silenzio e nella preghiera.

Il volto del Papa, che per anni ha parlato al mondo, ha sorriso, sofferto, pregato, si raccoglie ora in un silenzio definitivo. Quel volto, da quel momento in poi, non appartiene più alla terra. Diventa memoria, diventa icona, diventa esempio.

Un rito che attraversa i secoli

È un rito che attraversa i secoli, tramandato senza bisogno di spiegazioni, perché la sua forza è nel linguaggio non detto, nel gesto che si ripete identico nei secoli anche se ogni epoca cambia tutto il resto. Che la bara sia modesta o sontuosa, che la cerimonia sia affollata o raccolta, quel velo compare sempre, come ultimo atto di un ministero e primo passo di un’attesa: l’attesa del ritorno alla casa del Padre.

È come se la Chiesa, nel momento in cui il suo capo terreno muore, volesse compiere un’ultima carezza, un ultimo atto d’amore. Coprire il volto non per allontanarlo, ma per lasciarlo andare con delicatezza, con pudore, con quella forma di rispetto che si deve a chi ha portato un peso immenso, anche quando nessuno poteva vederlo.

L’addio nella luce della Basilica

Solo dopo che il velo viene posato, la bara può essere chiusa. È l’ultimo confine tra il visibile e l’invisibile. Un confine sacro, che non si attraversa con le parole ma con il silenzio e la fede. Così, nella luce immobile della Basilica, si compie l’addio. E il Papa, con il volto velato, scende verso la terra, custodito nel legno e nella preghiera, accompagnato da milioni di sguardi che, ormai, non possono più incrociare il suo.

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