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Funerali di Papa Francesco: chi paga e chi ci guadagna

Pubblicato: 26/04/2025 09:43

I funerali di un Papa non sono solo un rito spirituale: sono anche un enorme evento mediatico, logistico ed economico. Come per Giovanni Paolo II nel 2005 e per Benedetto XVI nel 2023, anche l’ultimo saluto a Papa Francesco muove una complessa macchina organizzativa. Ma chi si fa carico di tutte queste spese?

Il Vaticano finanzia la cerimonia religiosa

Le spese direttamente connesse alla cerimonia – dalla gestione della salma ai paramenti, dai fiori all’altare – sono sostenute dalla Santa Sede, tramite l’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) e il Governatorato vaticano. Non esistono cifre ufficiali, ma in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II si stima che il Vaticano spese tra i 2 e i 3 milioni di euro.

Per i funerali di Papa Francesco, grazie alle semplificazioni volute da lui stesso, il costo sarebbe inferiore, intorno al milione e mezzo. Inoltre, un benefattore anonimo, come previsto nel testamento del Pontefice, ha coperto integralmente le spese vive della cerimonia, rispettando così la volontà di Francesco di non gravare sulle casse vaticane.

L’Italia sostiene sicurezza, trasporti e sanità

Le attività esterne – sicurezza, trasporti, presidio sanitario, gestione dei flussi turistici – ricadono invece sulle spalle dello Stato italiano. La macchina è guidata dalla Prefettura, dal Ministero dell’Interno, dalla Protezione Civile e da Roma Capitale.

Il funerale di un Papa viene trattato come un evento di rilevanza internazionale, al pari di un G7 o di un Giubileo. Sono stati mobilitati oltre 2.000 agenti, centinaia di mezzi di soccorso e migliaia di volontari. Il Governo Meloni ha stanziato inizialmente 5 milioni di euro per la sicurezza pubblica, cifra che potrebbe non essere sufficiente. Un dato storico: nel 2005, per Giovanni Paolo II, furono stanziati 5 milioni, che oggi equivarrebbero a circa 7 milioni attualizzati.

Roma Capitale tra costi e benefici

Anche il Comune di Roma affronta costi straordinari: pulizia, mobilità, accoglienza turistica. Tuttavia, l’indotto economico compensa ampiamente queste spese. Gli hotel si riempiono, bar e ristoranti aumentano gli incassi, taxi e mezzi pubblici registrano un boom di utenza, i musei e il merchandising religioso prosperano.

Durante i funerali di Giovanni Paolo II, la città accolse oltre 2 milioni di pellegrini in 10 giorni, generando un indotto di decine di milioni di euro. Anche oggi si prevede un impatto economico significativo, sebbene forse meno imponente in termini numerici.

Un evento di fede e di economia

Il funerale di Papa Francesco si conferma, come sempre, un evento in cui spiritualità e economia si intrecciano. Lo Stato spende per garantire sicurezza e ordine, il Vaticano organizza con rigore liturgico, la città accoglie. E mentre molti si stringono nel lutto, altri – dai commercianti agli albergatori – vedono un’opportunità di guadagno. Un equilibrio inevitabile, che Papa Francesco aveva provato a rendere il più sobrio possibile, anche nell’ultimo viaggio terreno.

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