
“Aiuto non respiro”. Quattro ore prima del delitto, Andrea Longo aveva chiamato il 118 chiedendo un intervento perché non riusciva a respirare. La telefonata sarebbe avvenuta circa 4 ore prima dell’omicidio di Chiara Spatola, 29 anni, e del compagno Simone Sorrentino. L’uomo ha poi utilizzato un coltello da sub e si è tolto la vita dopo la tragedia.
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Longo, camionista 34enne, ha ucciso i vicini perché era ossessionato dalla 29enne, alla quale aveva anche chiesto di lasciare il compagno per iniziare una relazione con lui. Lei non aveva mai corrisposto l’interesse del vicino e si era rifiutata di interrompere la relazione con Sorrentino. I due si sarebbero presto trasferiti, lasciando la casa di Volvera dove sono stati uccisi.

Giovedì sera Longo ha prima contattato il 118, lanciando l’allarme ben quattro ore prima del delitto. Poi la follia: ha ucciso i due e si è tolto la vita. Ai sanitari ha detto di non riuscire a respirare e una volta intervenuti, i medici hanno trovato il grosso coltello da sub sul tavolo. Longo era in un evidente stato di ansia, ma non è stato portato in ospedale. Secondo la famiglia della 29enne uccisa, in quei momenti il delitto poteva essere evitato.
“Mi continuo a domandare perché non abbiano fatto qualcosa – ha spiegato Teresa Demartino, la mamma di Chiara – Se stava davvero così male perché non se lo sono portato via? Ci chiediamo se non sarebbe stato possibile capire che quella persona aveva grossi problemi”. L’inchiesta della procura di Torino punterà ora a chiarire anche questo aspetto. L’uomo soffriva di problemi psichici ma non era seguito dai servizi sociali.