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Jair da Costa, scompare a 84 anni la freccia brasiliana della Grande Inter

Pubblicato: 27/04/2025 08:06

Il calcio internazionale piange Jair da Costa, indimenticato esterno destro della leggendaria Inter degli anni Sessanta e campione del mondo con il Brasile nel 1962. Si è spento all’età di 84 anni, lasciando un vuoto profondo nel cuore dei tifosi che hanno avuto il privilegio di ammirarne le gesta. La notizia è stata diffusa dalla Portuguesa, il club brasiliano in cui Jair aveva mosso i primi passi della sua straordinaria carriera.

«La Portuguesa SAF lamenta profondamente il decesso dell’ex attaccante Jair da Costa, una delle leggende del nostro club. Rivelato nella Lusa, difese la maglia rossoverde tra il 1960 e il 1962, anno in cui fu campione del mondo con la Nazionale brasiliana», si legge nel comunicato ufficiale, che ha voluto sottolineare l’orgoglio per aver visto nascere e crescere un talento destinato a brillare sui palcoscenici più importanti del mondo.

Un’ala imprendibile, protagonista della Grande Inter

Arrivato in Italia in un’epoca in cui il calcio europeo era ancora poco abituato ai fuoriclasse sudamericani, Jair seppe imporsi rapidamente grazie alla sua velocità esplosiva, alla capacità di dribblare e a una tecnica raffinata che fece innamorare i tifosi dell’Inter. Fu uno dei pilastri della Grande Inter di Helenio Herrera, una delle squadre più forti di tutti i tempi, vincendo quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

Contro ogni avversario — e in particolare contro la Juventus, in sfide che accesero la rivalità tra nerazzurri e bianconeri — Jair rappresentava un incubo costante, capace di spaccare in due le partite con le sue accelerazioni irresistibili.

Dopo la lunga parentesi nerazzurra, vestì la maglia della Roma nella stagione 1967-68, lasciando un buon ricordo anche nella Capitale, prima di tornare nuovamente a Milano per scrivere le ultime pagine della sua avventura italiana.

Un campione con il sorriso

Fu uno dei primi brasiliani a farsi strada in Europa, aprendo un cammino che tanti altri, negli anni successivi, avrebbero seguito. Dopo l’esperienza italiana, Jair fece ritorno in patria, dove indossò la gloriosa maglia del Santos, prima di chiudere la carriera con una parentesi in Canada, ai Windsor Stars. Ovunque andasse, portava con sé il suo sorriso, la sua leggerezza, il suo modo unico di vivere il calcio come arte e gioia.

Nel 1962 fu convocato nella Nazionale brasiliana che vinse il Mondiale in Cile. Sebbene il suo ruolo fosse coperto dal mitico Garrincha, Jair entrò comunque a far parte di quel gruppo leggendario che confermò il Brasile sul tetto del mondo.

Il cordoglio della famiglia interista

Alla notizia della sua scomparsa, il mondo nerazzurro si è stretto in un abbraccio collettivo. L’Inter, attraverso i suoi canali ufficiali, ha ricordato l’uomo e il campione con parole di affetto e riconoscenza: «Con la sua corsa, la sua classe e il suo sorriso, Jair ha scritto pagine indimenticabili della nostra storia. Ciao, campione».

Anche i tifosi, sui social e nelle comunità online, hanno voluto esprimere il loro dolore e la loro gratitudine. «Chi ha visto giocare Jair non può dimenticarlo — scrive un tifoso storico — era un lampo, un uragano che seminava il panico tra gli avversari». Un altro aggiunge: «Non era solo velocità, era eleganza pura, era cuore brasiliano e spirito nerazzurro».

Jair da Costa lascia un’eredità che travalica le statistiche e i trofei: un esempio di talento, coraggio e amore per il gioco. Una leggenda che continuerà a vivere nei racconti dei padri ai figli, nei filmati in bianco e nero e nel cuore di chi ama il calcio vero.

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