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Monreale, il 19enne Salvatore Calvaruso ha confessato: “Sono stato io a sparare”

Pubblicato: 28/04/2025 09:11
Monreale Salvatore Calvaruso confessato

Davanti ai carabinieri, ha confessato: “Sono stato io a sparare a Monreale”. Poi, con l’arrivo del magistrato in caserma per l’interrogatorio, Salvatore Calvaruso, diciannovenne dello Zen, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, chiudendosi in un profondo silenzio. Per la procura non ci sono dubbi: il giovane è uno degli autori della strage avvenuta nella notte tra sabato e domenica.

I carabinieri del nucleo investigativo hanno raccolto testimonianze e immagini che lo accusano direttamente. Calvaruso è ora indagato per strage e detenzione illegale di arma, mentre l’inchiesta prosegue alla ricerca di almeno altri quattro complici.

Le prove raccolte dagli investigatori

Secondo quanto scritto dai magistrati della procura diretta da Maurizio de Lucia, “le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall’indagato appaiono pienamente riscontrate dal contenuto dei filmati di videosorveglianza, acquisiti dagli esercizi commerciali posti nella zona attigua a quella in cui si sono verificati i fatti”.

Calvaruso avrebbe perso i suoi occhiali durante l’agguato, un dettaglio confermato dal ritrovamento di un paio di occhiali sul luogo della sparatoria. A incastrarlo anche la testimonianza di due supertestimoni che lo avrebbero riconosciuto. Di particolare importanza, spiegano ancora gli inquirenti, è la dichiarazione di un amico di Calvaruso. Quest’ultimo ha raccontato che il diciannovenne, la notte della strage, si era presentato a casa sua chiedendo di denunciare il furto dello scooter, confessando: “Ho combinato un macello”.

Una banale battuta sulla guida spericolata in moto potrebbe aver innescato la tragedia avvenuta la scorsa notte a Monreale, dove tre giovani hanno perso la vita in una sparatoria che ha sconvolto l’intera comunità. Secondo quanto trapela dalle prime indagini, una frase come «Ma come cavolo guidate?» avrebbe fatto degenerare una discussione tra due gruppi di ragazzi, uno locale e uno proveniente da Palermo, culminando in un triplice omicidio.
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Il gruppo di palermitani si trovava a Monreale per partecipare ai festeggiamenti della Santa Patrona, ma una comitiva del posto avrebbe fatto notare l’andatura rischiosa in moto, dando il via a una lite. Il confronto è rapidamente degenerato in spinte e pugni, tanto che una delle vittime, comprendendo la pericolosità della situazione, ha chiesto alla fidanzata di allontanarsi. Pochi minuti dopo, il dramma: i colpi di pistola, sparati in mezzo alla folla.

Durante la rissa, due giovani avrebbero estratto le armi e aperto il fuoco. I proiettili hanno colpito a morte Salvo Turdo e Massimo Pirozzo, mentre Andrea Miceli è spirato in ospedale ore dopo. La sparatoria è avvenuta in via D’Acquisto, a pochi passi dal Duomo di Monreale, in un’area affollata e sorvegliata da telecamere. In totale sono stati esplosi oltre 18 colpi, alcuni dei quali ritrovati conficcati persino nelle fioriere. Due passanti innocenti, un ragazzo di 16 anni e un uomo di 33, sono rimasti feriti nel fuoco incrociato.

L’intera comunità di Monreale è sotto shock per l’accaduto, in particolare perché l’episodio è avvenuto durante i festeggiamenti religiosi, in un luogo e in un momento che dovevano essere di condivisione e serenità.

Intanto, familiari e amici delle vittime piangono tre ragazzi poco più che ventenni, strappati alla vita in modo assurdo. Cresce anche la preoccupazione per l’escalation di violenza tra giovani, sempre più spesso legata a futili motivi e resa letale dalla presenza di armi. La città chiede giustizia e sicurezza, mentre i carabinieri promettono di fare luce in fretta su quanto accaduto.

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Ultimo Aggiornamento: 28/04/2025 11:49

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