Vai al contenuto

2,7 trilioni per le armi: la nuova “Guerra Fredda” globale che spaventa il mondo

Pubblicato: 28/04/2025 10:55

Nel 2024, il mondo ha varcato una nuova soglia: la spesa militare globale ha toccato i 2,7 trilioni di dollari, segnando il più grande incremento dalla fine della Guerra Fredda. A rivelarlo è il rapporto 2025 dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), che dipinge un panorama di tensioni incandescenti e scelte drammatiche.

Tensioni geopolitiche e rincorsa agli armamenti

Il 2024 ha visto un aumento del 9,4% rispetto al 2023, consolidando il decimo anno consecutivo di crescita. Più di 100 Paesi hanno deciso di aumentare i propri bilanci militari, in una corsa senza fiato alimentata da guerre e conflitti regionali.

“Questo testimonia davvero le forti tensioni geopolitiche“, ha sottolineato Xiao Liang, ricercatore del programma “Spese militari e produzione di armi” del SIPRI. Il dato, ha aggiunto, è “senza precedenti” e rappresenta un segnale d’allarme che riecheggia in ogni angolo del pianeta.

L’Europa spende, la Russia accelera, l’Ucraina resiste

In prima linea in questa nuova escalation c’è l’Europa, dove la spesa militare – Russia compresa – è balzata del 17%, raggiungendo i 693 miliardi di dollari. La Russia, impegnata nel conflitto con l’Ucraina, ha registrato un’impennata del 38% della sua spesa, arrivando a 149 miliardi, il doppio rispetto al 2015.

L’Ucraina, pur schiacciata dalla morsa dell’invasione, ha aumentato il suo budget del 2,9%, portandolo a 64,7 miliardi di dollari. Un dato impressionante, considerando che ben il 34% del suo PIL è destinato alla difesa: il carico militare più pesante al mondo.

Germania, Stati Uniti e Nato: una nuova fase di riarmo

Anche la Germania si è mossa con decisione: la sua spesa militare è salita del 28%, raggiungendo 88,5 miliardi di dollari. Il Paese teutonico ha superato l’India e la sua spesa è diventata la quarta a livello globale. “Per la prima volta dalla riunificazione, la Germania è diventata il principale contributore alla difesa nell’Europa centrale e occidentale”, ha osservato Liang.

Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno consolidato il primato: 997 miliardi di dollari investiti, pari al 37% della spesa mondiale. Un colosso che incide per il 66% della spesa complessiva della Nato. All’interno dell’Alleanza Atlantica, 18 dei 32 membri hanno raggiunto – e in alcuni casi superato – il fatidico 2% del Pil dedicato alla difesa.

Futuro incerto tra riarmo e sacrifici sociali

Questo fiume di denaro incanalato negli eserciti non è senza conseguenze. Molti Paesi hanno già iniziato a tagliare spese sociali o a considerare aumenti fiscali e nuove forme di indebitamento per finanziare l’impennata della difesa. Un gioco di equilibri pericoloso, che rischia di minare la coesione interna in un’epoca già segnata da instabilità economica e disillusione sociale.

Il futuro si preannuncia come un campo minato: la dinamica di riarmo globale continuerà a espandersi, con massicci progetti di acquisizione per l’industria bellica. Una nuova corsa, questa volta non verso le stelle, ma verso un orizzonte carico di ombre.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2025 10:58

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure