Una tragedia che ha scioccato l’Italia, quella andata in scena a Monreale, dove una banale discussione si è trasformata in una strage con tre morti. I genitori di Salvatore Turdo e Andrea Miceli, due dei tre giovani uccisi a colpi di pistola nella strage di Monreale, chiedono giustizia. Anzi, “giustizia vera”.
A poche ore dalla tragica sparatoria in Sicilia, le forze dell’ordine hanno fermato un 19enne per strage: l’accusa nei suoi confronti è di essere stato uno dei ragazzi che ha premuto il grilletto sparando 20 colpi su una folla di cento persone. Abita nel rione Zen di Palermo e ora si cercano anche altre quattro persone.
“Era un ragazzo solare, amato da tutti, responsabile e la sua grande passione era il calcio. O fanno giustizia o me la faccio io” ha detto Giacomo Miceli, il padre di Andrea. Il giovane prima di cadere a terra avrebbe cercato di salvare il cugino, Salvatore Turdo, e di allontanare la fidanzata facendola salire in macchina. Alcuni testimoni di quella sera hanno detto di aver visto Andrea cercare di fermare la violenza contro il cugino, ma entrambi sono stati freddati a colpi di pistola. I due cugini lavoravano anche insieme nell’impresa edile del padre di Andrea, Giacomo Miceli. “Non si può morire così, uccisi come gli animali” ha aggiunto il genitore.
“Non si può descrivere il dolore” ha detto invece il padre di Salvatore.”Mio figlio lavorava e il sabato usciva solo per divertirsi e purtroppo hanno incontrato ragazzi che erano lì solo con l’intenzione di uccidere. Non so se ora riusciremo ad andare avanti”.
Il padre di Andrea ha aggiunto: “Chi è stato si deve costituire, mio figlio e gli altri due ragazzi meritano giustizia. Lo dico anche alle famiglie che non sono riusciti a educarli”.