
Siena, 29 aprile 2025 – La città di Siena piange la scomparsa di uno dei suoi più illustri figli, un artista che ha lasciato un segno indelebile nella musica leggera italiana. La sua dipartita crea un vuoto che si fa sentire non solo a Siena, ma in tutto il panorama musicale che lui stesso ha contribuito a costruire. Emerso come promessa del pop italiano degli anni ’60, si è affermato come figura di spicco anche in altri ambiti dello spettacolo. La sua carriera, un susseguirsi di successi tra palchi e studi di registrazione, lo ha reso una leggenda del settore. Un uomo indimenticabile, sia come performer che come promotore di musica e cultura. (Continua a leggere dopo la foto…)

Gli esordi che hanno forgiato una stella
Nel cuore di Siena, il giovane artista mosse i primi passi della sua carriera musicale, emergendo nei gruppi Granada e Bruno e i Jet. Con una voce melodica e raffinata, in grado di toccare le corde più intime, divenne presto un volto noto non solo a Siena, ma in tutta Italia. Il suo stile unico, che fondeva il beat degli anni ’60 con una vena più melodica, lo portò a esibirsi accanto a grandi nomi della musica leggera, come una giovane Mina. Queste collaborazioni furono il preludio di una carriera internazionale, consacrandolo come icona della musica italiana.
I suoi primi successi discografici, rappresentati da celebri 45 giri come “L’ultima notte” e “Io vado con i miei sogni”, segnarono il suo ingresso nel panorama musicale nazionale. Ma la sua carriera era destinata a evolversi ulteriormente. Un artista che si distingueva non solo per il talento vocale, ma anche per la capacità di reinventarsi e adattarsi ai tempi. (Continua a leggere dopo la foto…)

Un percorso oltre la musica: dall’artista al produttore
La sua figura non si limitava alla scena musicale: intraprese un percorso nella produzione musicale e nell’organizzazione di eventi. La sua esperienza lo rese apprezzato per l’abilità di scovare e lanciare nuovi talenti. Ormai consolidato nel panorama musicale, Selva espanse i suoi orizzonti. Le sue tournée internazionali, come quella in Giappone con Giuni Russo, consolidarono la sua reputazione. Collaborò con produttori di fama, come Nicola Pratellesi, e rappresentò grandi nomi della musica italiana, tra cui Red Canzian degli Osage Tribe e i Pooh.
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